Malagò risponde a Infantino
Giovanni Malagò, presidente del CONI (foto Insidefoto.com)

Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ufficializzato i tagli dei contributi da versare alla Figc. “Siamo attenti al portafoglio, non viviamo nelle nuvole. Riusciamo a mantenere il livello di contribuzione dell’anno precedente – le parole del numero 1 dello sport italiano, a conclusione della giunta nazionale che si è tenuta a Bari -. Il calcio avrebbe dovuto avere una somma decisamente inferiore per i criteri attuali: ha avuto una lievissima riduzione, di 2,6 milioni. Si tratta di una scelta condivisa dalla giunta. Nessuna punizione dunque. La cifra era diversa ma abbiamo dato un segnale di rispetto”.

Dunque oggi la Giunta del Coni, riunita per la prima volta a Bari, ufficializzerà l’ennesima sforbiciata del contributo alla Figc: per il 2018 percepirà circa 30 milioni di euro, 2,6 milioni in meno dei 33 avuti nel 2017, cifra già già diminuita di 4,5 milioni rispetto al valore del 2016. “Altre risorse andranno in più al pattinaggio a rotelle e al curling, seguendo criteri meritocratici – ha proseguito Malagò – al canottaggio dove siamo la prima federazione al mondo, alla scherma, al tiro a volo. Il provvedimento è stato votato all’unanimità. Il calcio sicuramente avrebbe dovuto avere una forma di contributi decisamente inferiore, dato che i criteri attuali ruotano per una percentuale molto elevata, per il 60-80%, sui parametri della preparazione olimpica cui si è aggiunta la mancata qualificazione ai Mondiali”.

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Giovanni Malagò, presidente del CONI –
(foto Insidefoto)

“Vediamo adesso cosa potrà succedere con il calcio femminile – le parole del presidente del Coni. È stata fatta una scelta, assolutamente condivisa dalla giunta, di evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione e cioè che qualcuno potesse dire che in questo momento abbiamo voluto colpire e punire il calcio. Anzi la cifra era decisamente diversa però ci è sembrato giusto dare un segnale di rispetto. Vi ricordo che l’anno scorso il calcio è stato penalizzato inizialmente con una cifra molto più elevata di quella che ebbe e poi fu ristornata con il mio intervento. Il bilancio della Figc, inoltre, migliore di qualche federazione che ha problemi finanziari e magari spende il 70-80% delle risorse per mandare i propri atleti a gareggiare in giro nel mondo. Per cui -ha concluso- io penso che il mondo del calcio debba essere grato alla saggezza che la giunta ha voluto portare”.

Malagò ha poi proseguito sul flop della Nazionale di Ventura. “Da subito ho detto che non ci si rendeva conto della gravità e delle peculiarità dell’insuccesso sportivo della Nazionale. Ognuno di noi ha vissuto a seconda dell’età delle esperienze di vita, determinate estati con il calcio. Il 1966, il 1970 in Messico, la finale del 1994, il 2006: adesso una o due generazioni non vivranno questa esperienza”.

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Angelino Alfano e Giovanni Malagò (Insidefoto.com)

“Il problema – ha aggiunto – non è solo dal 15 giugno al 15 luglio prossimo in Russia. È quello che succede anche nel 2022: bisogna sempre qualificarsi, e i mondiali si faranno a Natale. Non ci sarà lo stesso tempo dell’estate. La prossima estate del calcio sarà nel 2026”.

Sulla situazione della Lega, “il Coni non entra nelle dinamiche della Lega – ha ammesso Malagò -, ma aspetta di sapere se la Figc, con un presidente dimissionario, può andare ad elezioni con più candidati nei 90 giorni, o se si deve commissariare la Federazione. Il nuovo presidente della Figc dovrà scegliere il nuovo commissario tecnico. L’assemblea della Lega di Serie A? Ho avuto informazioni da chi era presente. Le caselle da riempire sono molte. Non si risolve tutto con un nome e per me sarebbe sbagliato esprimere giudizi su eventuali candidati. Allo stato ci sono soggetti che vogliono capire chi saranno i propri compagni di viaggio”, ha concluso Malagò.

 

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