La Liga spagnola ha aperto la procedura per la vendita dei diritti tv in Europa per il triennio dal 2018/21. Il bando include i diritti sulle partite della Liga, insieme alle partite di spareggio che determinano la promozione nella massima serie e la programmazione aggiuntiva.
L’offerta copre 32 paesi, esclusa la Spagna (ed esclusa anche l’Italia, per motivi però non resi noti dalla Liga). I diritti vengono commercializzati nei paesi del SEE per le tre stagioni comprese tra il 2018-19 e il 2020-21, mentre per i paesi al di fuori del SEE vengono accettate offerte per le cinque stagioni comprese tra il 2018-19 e il 2022-23. La scadenza per la presentazione delle offerte è stata fissata alle 18 del 15 gennaio.

L’obiettivo per i diritti tv della Liga per il prosismo triennio è stato fissato dal presidente della Liga Javier Tebas nella cifra complessiva di 2,3 miliardi, considerando sia i diritti tv nazionali che quelli esteri: in particolar modo, per quelli provenienti dall’Europa, l’obiettivo è migliorare gli attuali ricavi pari a circa 167 milioni di euro.
Il presidente della Liga ha spiegato nelle scorse settimane che “a livello internazionale finiremo la stagione attuale con circa 700 milioni di euro di ricavi, mentre nel mercato interno chiuderemo la stagione con circa 1.100 milioni di euro”. Per il prossimo triennio, “raggiungeremo 1.000 milioni di euro” a stagione sul mercato internazionale e “a livello nazionale, penso che raggiungeremo 1.300 milioni”, ha spiegato Tebas.

La Liga aveva annunciato lo scorso 17 ottobre che l’asta per i diritti tv internazionali era stata posticipata a causa situazione politica in Catalogna. “Eravamo nel bel mezzo di un problema che poteva influenzare notevolmente il valore della nostra concorrenza”, ha dichiarato poi Tebas, per il quale la Liga avrebbe perso tra il “20% o 25%” del suo valore in caso di un ipotetico addio del Barcellona.
“Ora che è storia, perché il governo ha fatto quello che doveva fare, potremo mettere i diritti tv in vendita sul mercato”, ha concluso Tebas.