Fassone risposta intervista Sala Milan, rinnovata partnership con Snaitech
L'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone (Insidefoto.com)

L’ad del Milan Marco Fassone è intervenuto con un video per spiegare la posizione del club rossonero in seguito alla decisione dell’Uefa di respingere la richiesta di voluntary agreement.

«È una decisione abbastanza attesa – le parole del dirigente rossonero in un video pubblicato sul sito del club -. L’Uefa ci aveva richiesto una documentazione finale che si riferiva a due cose praticamente impossibili da fare: ci aveva chiesto di completare prima della loro decisione il rifinanziamento del debito con Elliott e di fornire garanzie sufficienti a dimostrare la capacità della proprietà di finanziarie il club e le perdite che il club farà nei prossimi anni, attraverso una garanzia bancaria o un deposito di una cifra molto importante di denaro. Cose che credo siano impossibili, non solo per noi ma per qualunque club si trovi nella condizione in cui si trova oggi il Milan».

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«Nonostante il nostro tentativo di spiegare alla commissione che, seppur non fossimo in grado di adempiere alle richieste, le garanzie che abbiamo presentato a nostro avviso sarebbero bastate per stipulare un voluntary agreement, alla fine la commissione ha deciso di non aderire alla nostra richiesta», ha proseguito Fassone.

«Avremmo potuto qualcosa di meglio? Penso di no – spiega l’ad rossonero -. Nella riunione ad inizio novembre abbiamo prodotto una documentazione ampissima e importantissima: abbiamo presentato piani più ottimistici e meno ottimistici, abbiamo dimostrato alla commissione quali sarebbero state le modalità con le quali il Milan avrebbe potuto far fronte ad eventuali ricavi più bassi, in particolar modo dalla Cina qualora non dovessero arrivare, o a performance sportive non in linea con le nostre aspettative, facendo vedere quali sarebbero state le cautele che avremmo preso in questo caso».

Io credo che dal punto di vista della pianificazione la stessa commissione sia stata soddisfatta. Poi è ovvio,  non c’è nulla di più realista del re: se la commissione ritiene che ci debba essere una garanzia bancaria forse sarebbe bastato dirlo prima e avremmo previsto che sarebbe stato praticamente impossibile arrivare in fondo», l’ammissione di Fassone.

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Han Li e Marco Fassone (foto Daniele Mascolo)

L’ad rossonero ha spiegato poi la propria posizione sul voluntary agreement in generale: «Siamo il primo club che ha chiesto di aderire a questa modalità. Il Voluntary è una modalità su cui la Uefa ha una decisione assolutamente rispettabile, può dire unilateralmente di no se non ci sono le condizioni che la Uefa ritiene debbano esserci – ha proseguito Fassone -. Però il percorso tipico che dovrebbe incarnare il voluntary sarebbe quello di venire incontro ai club che cambiano proprietà e che vogliono fare investimenti importanti per riportare il club su palcoscenici di primo livello».

«Con le attuali modalità è praticamente impossibile arrivare ad un voluntary, sarebbe stato possibile solamente se avessimo deciso di non investire nulla sul mercato questa estate e di dilazione molto la ripresa del Milan ad alti livelli. Ci sarà da discutere tra i vari club su questo voluntary, se potrà essere qualcosa da mantere o qualcosa da mettere da parte».

Per quanto riguarda il futuro del Milan in chiave fair play finanziario, il dirigente rossonero ha spiegato che la strada ora sarà quella del settlement agreement. «È una modalità conosciuta da tutti i club, alcuni club italiani lo hanno già sottoscritto in passato – le parole di Fassone – . Il Milan ha commesso violazioni rispetto al fpf negli scorsi anni, il tentativo fatto è quello di non ricevere sanzioni per violazioni commesse prima, cioè negli anni 2014/15, 2015/16 e 2016/17, quindi non stiamo parlando di violazioni commesse addesso».

Voluntary agreement Milan
I nuovi vertici del Milan: Yonghong Li tra David Han Li e Marco Fassone (Insidefoto.com)

«La Uefa ha ritenuto di non poterci dare la possibilità di non pagare senzioni, e quindi ragionevolmente ci proporrà la possibilità di fare il settlment agreement. Ci proporrà di accettare sanzioni economiche che mi auspico e mi attendo non siano eccessive ma che siano in linea con quelle già applicate in passato, presumibilmente delle restrizioni sportive sulla lista dei giocatori che devono partecipare alle competizioni europpe e forse anche limitazioni o tetti sui salari. Si tratta di un accordo che l’Uefa proporrà al Milan per sanare la posizione di non aderenza alle regole del fair platy, che ilò Milan ha violato engli anni scorsi», ha concluso Fassone.

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