Caso biglietti-ultras, sentenza di secondo grado. E’ attesa per oggi la sentenza di secondo grado del processo ad Andrea Agnelli per quanto riguarda il caso biglietti-ultrà. Il presidente della Juventus, come riportato da “Il Giorno”, è stato accusato di aver intrattenuto rapporti «non consentiti» con alcuni soggetti legati al mondo della criminalità organizzata. Motivo per il quale il numero uno bianconero è stato condannato in primo grado ad un anno di inibizione, oltre ad un’ammenda di 300.000 euro a carico della società.
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Caso biglietti-ultras, sentenza di secondo grado: quanto chiede l’accusa
Secondo il Tribunale Figc, Agnelli avrebbe «agevolato e, in qualche modo avvallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite al fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria». Eventualità che si sarebbe tradotta nel favorire le continue richieste da parte di alcune frange della tifoseria, così da rendersi disponibile a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi. Tuttavia, gli avvocati di Agnelli hanno chiesto l’assoluzione. D’altra parte l’accusa, rappresentata dal capo della Procura Federale Giuseppe Pecoraro, continua invece a chiedere 30 mesi di squalifica e due turni a porte chiuse per il club.