La Liga (Insidefoto.com)
La Liga (Insidefoto.com)

Ripartizione diritti tv Liga 2016 2017. Il nuovo sistema di ripartizione dei proventi derivanti dai diritti televisivi per la Liga comincia a dare i primi risultati. Come riportato da “Palco23”, i venti club che hanno preso parte al campionato 2016/17 sono andati poco meno di 1,25 miliardi di euro, più di quanto redistribuito nella stagione precedente a tutte le squadre partecipanti sia alla Liga che alla Segunda Division.

Diritti tv, De Siervo a CF: «I piani per la Serie A all’estero: obiettivo colmare il gap con la Liga»

Ripartizione diritti tv Liga 2016 2017, come cambia per le big

Un meccanismo che ha sicuramente favorito i club di seconda fascia, ovvero le diciotto società che fino alla stagione 2015/16 dovevano vendere autonomamente i diritti televisivi e non potevano contare sul bacino di Real Madrid e Barcellona. In questo modo la differenza tra il club che ottiene di più – il Barcellona appunto – e quello che guadagna meno – l’Alavès – si è notevolmente ridotta. Anche le big hanno comunque beneficiato di questo sistema, che ha permesso ai blagrana di far aumentare i ricavi televisivi di circa sei milioni di euro: da 140 a 146,2 milioni, l’11,47% dell’intera torta redistribuita tra le squadre della Liga. Il Real Madrid è invece la squadra ad aver ottenuto la minore variazione con il nuovo sistema. Da 140 a 140,1 milioni di euro, praticamente un ricavo invariato per i “Blancos”, che sono così la seconda società spagnola per proventi televisivi.

L'esultanza dei giocatori del Barcellona (Insidefoto.com)
L’esultanza dei giocatori del Barcellona (Insidefoto.com)

Ripartizione diritti tv Liga 2016 2017, aumentano i ricavi per le piccole

Ma ad avere un beneficio evidente dalla nuova ripartizione, come già detto, sono i club di seconda fascia. A partire dall’Atletico Madrid (99,2 milioni di euro), che ha goduto di un aumento di circa 30 milioni di euro. Aumento significativo anche per l’Athletic di Bilbao, che passa da 47,9 a 71 milioni e si piazza al quarto posto tra i club che hanno ottenuto di più col nuovo accordo televisivo. Resta nell’élite del calcio spagnolo anche il Valencia con i suoi 67,4 milioni (53,8 nel 2015/16), che insieme al Siviglia (65,9 milioni) e al Villarreal (60,9 milioni) supera la soglia dei sessanta milioni, possibilità precedentemente riservata solo a Barça, Real e Atletico.

Club Ricavi Imposte Netto
Barcellona 146,2 -10,2 136
Real Madrid 140,1 -9,8 130,3
Atletico Madrid 99,2 -6,9 92,3
Athletic Club 71 -5 66
Valencia 67,4 -4,7 62,7
Siviglia 65,9 -4,6 61,3
Villarreal 60,9 -4,3 56,6
Malaga 55,6 -3,9 51,7
Real Sociedad 53,5 -3,7 49,8
Celta Vigo 51,4 -3,6 47,8
Real Betis 49,2 -3,4 45,8
Espanyol 48,9 -3,4 45,5
Granada 44,6 -3,1 41,5
Deportivo La Coruna 44 -3,1 40,9
Las Palmas 44 -3,1 40,9
Osasuna 43 -3 40
Sporting Gijon 41,7 -2,9 38,8
Eibar 41,7 -2,9 38,8
Deportivo Alaves 39,3 -2,7 36,6
Deportivo Leganes 39,3 -2,7 36,6
TOTALE 1246,9 -87 1159,9
       
Dati in milioni di euro

In totale, sono tanti i club che hanno potuto godere di una duplicazione degli importi ricevuti, se si paragonano le cifre di quest’anno a quelle della stagione precedente. Va comunque segnalato che le cifre in questione sono da considerarsi al lordo, e ne va quindi decurtato il 7%. Somma che tutti i club di Primera e Segunda devono destinare a: il fondo di compensazione per le squadre retrocesse (3.5%), la promozione della Liga (1%), la Federazione (1%), gli sport minori (1%).

(foto Insidefoto.com)

Ripartizione diritti tv Liga 2016 2017, come si calcola la quota per ciascun club

Alle squadre di massima serie è andato il 90% dell’importo, mentre alle società del torneo cadetto è toccato il 10% del totale, pari a 140,8 milioni di euro. La ripartizione prevede una quota da spartire in parti uguali, che per le squadre della Liga è pari al 50% del ricavo cumulato e per quelle della Segunda è del 70%; più una quota basata sui risultati sportivi, che per le squadre di massima serie viene calcolato in base alle precedenti cinque stagioni, mentre per le squadre del torneo cadetto riguardano solo l’ultimo campionato. La restante parte viene poi calcolata in questo modo: un terzo sulla base della vendita di biglietti e abbonamenti nelle cinque stagioni precedenti, e gli altri due terzi sul contributo della squadra alla visibilità del torneo, in base ad una comparazione degli ascolti medi ottenuti da ciascuna squadra nelle stagioni precedenti».

PrecedenteTorino-Blogna non solo sul campo: sfida per lo scudetto non assegnato del ’27
SuccessivoCoppa Italia, Juventus-Torino: come seguire la gara in Tv e in streaming