Diritti tv Serie A sul web – Mentre in Inghilterra fa rumore la possibilità che Amazon possa presentare un’offerta sui diritti web della Premier League per il triennio 2019-2022, in Italia, nonostante i ritardi rispetto al Regno Unito e agli altri paesi europei in termini di connettività, anche la Serie A sta provando a valorizzare questa categoria di diritti audiovisivi.

Il pacchetto C, inserito nel bando approvato la scorsa settimana dall’assemblea di Lega, prevede, in caso di assegnazione, la possibilità di trasmettere in esclusiva sulle piattaforme Internet, IPTV e Wireless per reti mobili 248 partite di 8 squadre di Serie A per ciascuna stagione sportiva nel triennio 2018-2021.

Si tratta delle stesse gare comprese nel pacchetto A (piattaforma satellitare) e nel pacchetto B (piattaforma digitale terrestre).

La base d’asta del pacchetto C è stata fissata in 160 milioni di euro a stagione (480 milioni complessivamente per il triennio 2018-2021) contro i 260 milioni a stagione dei pacchetti A e B.

Diritti tv Serie A sul web: la base d'asta del pacchetto C a confronto con satellite e digitale terrestre
Diritti tv Serie A sul web: la base d’asta del pacchetto C a confronto con satellite e digitale terrestre

 

Rispetto al bando di giugno, poi ritirato a fronte di offerte non in linea con le aspettative dei club e dell’advisor Infront, i diritti tv Serie A sul web hanno una base d’asta più bassa.

Allora questa tipologia di diritti era stata suddivisa in due pacchetti: C1 (140 match di Juventus, Napoli, della 17esima squadra per bacino d’utenza e la terza neopromossa dalla Serie B) e C2 (140 gare di Milan, Inter e delle altre due neopromosse) messi in vendita entrambi a 100 milioni di euro a stagione.

A giugno l’unico soggetto a farsi avanti per i due pacchetti relativi ai diritti tv Serie A sul web fu l’inglese Perform, che presentò due offerte da 25 milioni ciascuna. Una cifra dunque molto lontana dalle aspettative della Lega e di Infront.

Diritti tv Serie A sul web, anche Discovery e TIM alla finestra

Ora la Lega di Serie A ci riprova e oltre ad attendersi le mosse di Perform, cui fa capo la piattaforma di live sport streaming Dazn, in Via Rosellini si guarda con attenzione anche a Tim e Discovery.

Chi è Perform, la media company che guarda ai diritti web della Serie A

Nel primo caso, nonostante i niet proclamati nei mesi scorsi e tutti i nodi (divisioni fra collegio sindacale e cda e all’interno dello stesso board) attorno alla joint venture con Canal+, un’offerta per portare il calcio su Timvision non viene data per esclusa dagli operatori.

Per Discovery, che controlla Eurosport, c’è qualche possibilità (ma per ora solo teorica) per un’offerta con la propria piattaforma Eurosport Player.

Diritti tv Serie A sul web, le mosse dei broadcaster

Ma è teoricamente possibile che anche la stessa Sky (la posizione di Mediaset è molto più incerta, considerata la parabola discendente di Premium) possa farsi avanti per questa tipologia di diritti.

Come nel precedente bando, infatti, chi dovesse aggiudicarsi il pacchetto A (satellite) o il pacchetto B (digitale terrestre) potrà anche offrire ai propri abbonati la possibilità di seguire le partite in streaming su massimo 4 dispositivi per utente, di cui solo uno utilizzabile simultaneamente al device principale.

Servizi come Sky Go o Premium Play, dunque, non sono a rischio con la nuova formulazione del bando.

Il bando prevede tuttavia che siano tassativamente escluse offerte commerciali autonome. Pertanto, se un broadcaster dovesse decidere di offrire il calcio non solo sul satellite o sul digitale terrestre ma anche in streaming attraverso un’offerta autonoma, dovrebbe aggiudicarsi il pacchetto C.

E’ infatti consentita la possibilità per un unico soggetto di assicurarsi massimo due dei tre pacchetti principali. Quindi l’accoppiata A+C o B+C sarebbe consentita.

Diritti tv Serie A sul web, rischio trattativa privata

Come detto la base d’asta del pacchetto C è lontana rispetto al valore dell’unica offerta (quella di Perform) formulata lo scorso giugno. Che cosa potrebbe succedere se nessun operatore decidesse di presentare un’offerta in linea con le attese della Lega di Serie A?

Il bando prevede che la Lega possa decidere di avviare una trattativa privata invitando tutti coloro che hanno presentato un’offerta, anche al di sotto della base d’asta, ma anche tutti gli operatori di comunicazione che non hanno preso parte all’asta, ma che hanno eventualmente risposto all’invito pubblicato nel caso in cui i diritti risultassero non assegnati al termine dell’asta. Nell’ambito della trattativa privata la Lega di Serie A si è inoltre riservata la possibilità di apportare modifiche agli stessi pacchetti.

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