«È positivo che si discuta del Var, vuol dire che piace. Il Var funziona ma si può migliorare. È uno strumento che dà giustizia. Bisogna applicare alla lettera il protocollo. Cosa c’è di negativo? Che ne parliamo troppo». Lo dice il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, tracciando un bilancio della moviola in campo dopo 20 giornate di Serie A.
«Purtroppo l’errore ci sta sempre ma lasciamo lavorare gli arbitri», ha aggiunto Nicchi entrando in consiglio federale. Secondo il capo dei fischietti italiani, grazie al Var «l’arbitro scende in campo molto più tranquillo psicologicamente».
A favore del Var si è esposto anche Urbano Cairo, presidente del Torino: «Sono assolutamente favorevole, non la discuto. Ci possono essere errori nella gestione, ma il responsabile Rizzoli sta pensando a cosa fare per migliorarla», ha dichiarato Cairo a Radio Anch’Io Sport su Radio 1.
«Io sono stato penalizzato, non importa e non solo con la Juve, mi dispiace ovviamente ma è uno strumento utilissimo, importante che credo vada utilizzato meglio. La Var è l’automobile dei giorni nostri nel calcio, meglio l’auto che il calesse, anche se ci possono essere incidenti», ha concluso il presidente granata.
Sull’argomento è tornato anche Tommaso Giulini, numero 1 del Cagliari. «Certamente serve più qualità, non solo nei giocatori, ma anche nella classe arbitrale», le sue parole, ospite di Radio Anch’Io Sport su Radio 1. «La rabbia un po’ è passata, ora è il momento di far lavorare bene gli arbitri e portare la Var all’impiego ottimale. Sudditanza psicologica? Nel girone d’andata – ha aggiunto il presidente – con le grandi le decisioni sono state sempre a nostro sfavore. Ma non era successo negli anni precedenti, quindi non voglio trarre conclusioni affrettate, né abbandonarmi al vittimismo. E soprattutto non voglio che lo facciano i miei giocatori».