“La Procura della Federcalcio ha chiesto due turni a porte chiuse e 50mila euro di ammenda per la Lazio”. Lo ha annunciato l’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, al termine del processo sportivo relativo al caso degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma affissi allo stadio Olimpico a Lazio-Cagliari del 22 ottobre scorso.
“Viste tutte le attenuanti, abbiamo chiesto il non luogo a procedere”, ha aggiunto il legale all’uscita dagli uffici del Tribunale federale nazionale, confermando che la sentenza è prevista per l’inizio della prossima settimana.
Adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, e scritte antisemite di ogni tipo: questo era stato il lascito dei tifosi laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico (la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti era squalificata per razzismo) dopo la partita col Cagliari del 22 ottobre scorso.

Un caso che aveva scatenato le polemiche, nei giorni successivi: “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”, aveva commentato su Twitter della presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello. L’indagine della Procura Figc si era conclusa con il deferimento per la Lazio, mentre era stata chiesta l’archiviazione per Claudio Lotito, presidente del club biancoceleste, per l’accusa riguardante l’escamotage del passaggio dei tifosi della curva Nord squalificata in Sud. A Lotito il capo della Procura della Federcalcio aveva inizialmente contestato la violazione del’articolo 1 bis del codice di giustizia sportiva, quello sull’obbligo di lealtà sportiva.