Come funziona il Var in caso di fuorigioco? «Se sul fuorigioco le immagini lasciano aperto un dubbio, prevarrà la decisione del campo». Così era stato spiegato dagli arbitri agli allenatori nella riunione tecnica di lunedì scorso.
Per questo, come sottolinea Repubblica, qualcuno al vertice degli arbitri è rimasto stupito nel sentire Gasperini che, dopo il gol di Mertens contro la sua Atalanta, definiva «inaccettabile» la decisione di convalidarlo.
Nella riunione in Lega a Milano, a lui e ai suoi colleghi erano state mostrate immagini simili, fatti ascoltare gli audio delle comunicazioni arbitro- video assistente. E spiegata la linea guida sul fuorigioco: in caso di dubbio, non intervenire. Il gol di Mertens, ma pure quello annullato a Hamsik, sono per i responsabili del progetto i casi di specie: dubbi, quindi è giusta la scelta fatta in campo.
Come funziona il Var in caso di fuorigioco? Le immagini a disposizione
Per capirlo, serve una specifica: il fuorigioco “ televisivo” non è lo stesso che vede il Var. Differente è il modo di considerare la partenza del pallone: le tv fermano l’immagine quando la palla è già staccata dal piede. Il momento giusto per verificare la posizione di fuorigioco, però, è quello precedente, in quello del contatto tra piede e palla. Un paio di frame prima.
Così, l’eventuale posizione di Mertens sul gol di Bergamo, sarebbe almeno molto dubbia. E legittima la scelta di Orsato e Giacomelli.
Da domani, di Var parlerà pure l’International board, nel business meeting annuale. All’ordine del giorno, un resoconto della sperimentazione ( l’Italia ha un ruolo chiave), e un’apertura a e implementazioni future come l’ammonizione di chi chiede falli che si rivelano inesistenti. Soprattutto, l’applicazione del Var nei torni internazionali: il prologo per il via libera ai Mondiali che arriverà il 2 marzo. “No” invece alla tecnologia in Champions: adeguare uno stadio costa centinaia di migliaia di euro: troppo, per alcuni paesi d’Europa