Mediaset vola in borsa. Il titolo di Mediaset si mette in evidenza a Piazza Affari, dove guadagna il 5,4% a 3,38 euro in scia innanzitutto a un report positivo di Goldman Sachs, che ha valutato il gruppo di Cologno Monzese con un buy e target price a 4,5 euro: entrambi i valori sono migliorati rispetto al giudizio precedente. La banca d’affari Usa ha inserito Mediaset nella propria “conviction list” definendola «la storia europea piu’ convincente e sottovalutata di rilancio “fatto in casa” tra le Tv in chiaro».
Diritti tv Serie A, oggi l’apertura delle buste: i possibili scenari
Per questo, secondo Goldman, i margini sull’Ebit cresceranno del 10% tra il 2017 e il 2020: le sue stime sull’Ebit 2018/2019 sono del 7% sopra il consensus. Il motivo sembra essere che «quest’anno le quotazioni di Borsa torneranno a riflettere i fondamentali visto che la disputa con Vivendi sembra essere vicina a una conclusione». Goldman sottolinea anche «il rinnovato focus di Mediaset sulla profittabilità con l’uscita dai diritti sportivi in perdita e il taglio dei costi» e i possibili vantaggi, quantificabili in 0,3 euro per azione, dal potenziale accordo sui contenuti con Telecom Italia.
Mediaset vola in borsa, e punta a tenere un basso profilo sui diritti tv della Serie A
Non solo: oggi, è un giorno importante per Mediaset perchè dovranno essere presentate le offerte per l’asta dei diritti del calcio per il triennio 2018-2021: Premium dovrebbe consegnare una proposta per il pacchetto del digitale ma resta da vedere quanto metterà effettivamente sul piatto, poichè non è escluso che possa proporre meno dei 260 milioni di base d’asta per poi giocarsi le proprie carte nella trattativa privata dei giorni successivi.
«Nella gara per i diritti della Serie A ci attendiamo un approccio conservativo di Premium, avendo la società l’obiettivo di raggiungere il break-even nel 2020, uscendo completamente dal calcio», sottolineano gli analisti di Equita. Un ulteriore elemento di attualità che riguarda Mediaset è dato dal fatto che Vivendi ha chiesto il rinvio al 4 luglio dell’udienza del Tar, che doveva decidere sul ricorso contro la decisione di Agcom, che impone a Vivendi stessa di ridurre la propria quota in Mediaset al 10%.