In tempi di calciomercato, anche i brand che vestono i giocatori assume un certo peso. E tra questi, Nike continua ad avere il maggiore impatto per quanto riguarda i calciatori più costosi.
Secondo i dati del CIES Football Observatory, elaborati da Bloomberg, il valore combinato dei 100 giocatori più costosi dei campionati professionisti di Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna ha raggiunto gli 8,97 miliardi di euro: in cinque anni, il prezzo di un giocatore con le stesse caratteristiche è raddoppiato, ha detto Raffaele Poli, a capo dell’istituto svizzero con sede a Neuchatel.
L’analisi dei dati sui singoli sponsor di scarpe rivela che il 57% di quel valore proviene da giocatori che indossano scarpini Nike – tra cui Sanchez e van Dijk, protagonisti della sessione invernale del calciomercato – rispetto al 33% di quelli che indossano l’Adidas. Il resto arriva da una manciata di atleti che indossano calzature Puma e Under Armour.
In aggiunta alla sua forza per quanto riguarda il valore dei top player, Nike ha recentemente avuto un vantaggio sul suo rivale tedesco come la scelta preferita tra i giocatori nei cinque maggiori campionati europei. La azienda con sede a Beaverton, Oregon, ha fornito scarpini per il 60 percento di quei giocatori la scorsa stagione, rispetto al 48 percento di tre anni prima, secondo i dati forniti a Bloomberg da PR Marketing, agenzia tedesca di marketing econsulenza per lo sport. Adidas ha tuttavia invertito la tendenza in questa stagione, mantentendo così inoltre il suo primato nel settore del calcio in generale.
“C’è una corsa continua per accaparrarsi i migliori giocatori e un drammatico aumento dei soldi per la sponsorizzazione”, ha commentato Poli. L’inflazione nel valore dei giocatori deriva anche dalla crescita del valore delle sponsorizzazioni, oltre che da altri fattori per quanto riguarda i ricavi.
Sponsorizzazioni in crescita anche grazie all’aumento delle vendite di materiale sportivo: la Nike punta ad avere 50 miliardi di dollari di ricavi entro il 2020 mentre adidas l’Adidas punta ai 26 miliardi di euro, il che significa che la loro spesa di marketing combinata, che tipicamente è pari al 10%/12% dei ricavi, potrebbe raggiungere una cifra vicina ai 10 miliardi di dollari.
Soldi che negli ultimi anni hanno garantito contratti di tutto rispetto: il Manchster United ha firmato un contratto decennale con Adidas da 750 milioni di sterline complessive, mentre il Chelsea, dopo aver pagato una penale da 67 milioni di sterline per uscire dal contratto con Adidas, ha firmato un nuovo accordo con Nike da 900 milioni di sterline in 15 anni.
Soldi che sono serviti sul mercato: dalla scorsa estate si sono susseguiti affari con cifre elevate, a partire dai 222 milioni pagati dal Psg per Neymar al Barcellona. Soldi che i blaugrana hanno reinvestito su Ousmane Dembele dal Borussia Dortmund e Philippe Coutinho dal Liverpool. Quest’ultima ha reinvestito i propri soldi a sua volta su van Dijk dal Southampton, pagando una cifra record di 75 milioni di sterline per un difensore. Cosa hanno in comune questi giocatori, oltre ai conti bancari particolarmente corposi? Giocano tutti con le scarpe Nike.