L’attaccante cileno Alexis Sanchez ha raggiunto un accordo con la giustizia spagnola patteggiando una condanna a 16 mesi di carcere. Secondo quanto riporta la stampa spagnola, l’ex Udinese ha patteggiato la condanna (anche se non andrà in prigione) per appropriazione indebita di un milione di euro nei confronti del Fisco iberico tra il 2012 e il 2013, nascondendo redditi relativi ai diritti di immagine quando era un giocatore del Barcellona, secondo quanto riporta la stampa spagnola.
L’attaccante oggi in forza al Manchester United ha raggiunto l’accordo con il Fisco e l’avvocatura dello Stato e riconsegnerà il denaro frodato con gli interessi oltre a riconoscere di avere simulato il trasferimento dei diritti di immagine a due società estere per nascondere gli introiti. Sanchez, interrogato dal giudice il 16 gennaio 2017 in videoconferenza da Londra, ha patteggiato due condanne di otto mesi ciascuna: inoltre, pagherà una multa da 590.065 euro.
Sanchez, che ha firmato per il Barcellona nel luglio 2011 proveniente dall’Udinese ed è rimasto in Catalogna fino al 2014/15, durante gli anni 2012 e 2013 non aveva dichiarato alcun reddito derivante dallo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, nasconddendo così al fisco un totale di 983.443 euro.
Nello specifico, l’attaccante cileno avrebbe dovuto dichiarare nel 2012 ricavi derivanti dallo sfruttamento dei loro diritti d’immagine del valore di 1.049.424 euro, per i quali ha frodato 587.677 euro in quell’anno, mentre nel 2013 il suo reddito da immagine ha toccato quota 706.725 euro, con 395.766 euro non versati al fisco.
Si tratta solo dell’ultimo caso di calciatore nel mirino del fisco spagnolo. Sanchez è stato difeso dallo stesso avvocato di Mascherano, che nel gennaio del 2016 aveva patteggiato un anno di carcere restituendo circa 1,5 milioni non versati al fisco. Recentemente, sotto indagine sono finiti anche Modric e Marcelo, giocatori del Real Madrid, che secondo l’accusa avrebbero evaso rispettivamente 870mila e 490mila euro nelle ultime stagioni.