Non solo nel calcio, anche in Nba le cifre dei contratti di sponsorizzazione per i singoli giocatori negli ultimi anni sono schizzati verso l’alto. Lo sa bene Derrick Rose, oggi ai Cleveland Cavaliers, che nel 2012, quando vestiva la maglia dei Chicago Bulls ed era MVP in carica, ha firmato un contratto con Adidas da 185 milioni di dollari in 14 anni.
Sports Illustrated ha infatti reso noto le cifre dell’accordo tra Rose e la casa tedesca. Secondo l’accordo, Rose ha guadagnato 12 milioni di dollari l’anno tra il 2012-2013 ed il 2016-2017, mentre quest’anno riceverà 11 milioni di dollari: nell’accordo sono previste royalties annuali per 6,25 milioni di dollari ogni anni e fino a 4,8 milioni a stagione per apparizioni pubblicitarie, oltre all’uso di un aereo privato.
Altri soldi, inoltre, sono finiti nelle tasche di persone vicine a Rose: il fratello di Derrick, Reggie, nel contratto viene indicato come consulente e incassa tra i 250.000 ed i 300.000 dollari ogni anno, mentre Randall Hampton, assistente e amico di Rose, guadagna tra i 50.000 ed i 75.000 dollari a stagione.
Cifre che per il Rose del 2012, MVP in carica e destinato a dominare l’Nba negli anni seguenti, sembravano logiche: alcune settimane dopo la firma dell’accordo, però, Rose si ruppe il legamento crociato anteriore sinistro, che lo costrinse ad un lungo stop. Al rientro, nel 2013, dopo sole 10 partite arrivò un altro infortunio: lesione al menisco mediale del ginocchio destro. Infortuni che non hanno più permesso di rivedere il Rose dei primi anni Nba, anche dopo i cambi di maglia, essendo passato prima ai New York Knicks e, la scorsa estate, ai Cleveland Cavaliers.
Eppure, nonostante tutti i problemi e anche le idee di ritiro di cui si è parlato in questa stagione, Adidas non ha mai rinegoziato né interrotto l’accordo con Rose: anzi, la presenza di clausole che portano a ridurre gli incassi per i giocatori (come la non partecipazione all’All-Star Game o aver giocato meno di 82 partite nella stagione regolare), classiche in questi tipi di contratti, venivano annullate da altre clausole in caso di partecipazione ad eventi promozionali.