Era stato un passo davvero portante per il calcio femminile. A novembre infatti era arrivata l’ufficialità: il calcio femminile sarebbe sbarcato su Rai Sport. A partire dal 2 dicembre scorso con la sfida tra Juventus e Brescia, e per tutte le restanti 15 gare della A, una partita a settimana sarebbe stata trasmessa in diretta dal canale sportivo nazionale.
Rai annulla diretta calcio femminile, eventualità prevista dal contratto
In diretta, appunto. Un dettaglio importante che, per contratto, la Rai avrebbe potuto non rispettare, riservandosi di spostare l’incontro live all’ultimo momento per trasformarlo in una gara in differita da trasmettere quando le fosse stato più comodo.
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La tv pubblica nazionale si è avvalsa più di una volta di questo diritto. L’ultima per quanto riguarda la partita tra Tavagnacco e Brescia, ma questa volta al presidente del Brescia Calcio Femminile, Giuseppe Cesari, la questione non è andata giù, e l’uomo ha voluto esprimere tutta la propria delusione in un comunicato ufficiale.
Rai annulla diretta calcio femminile, il duro comunicato del presidente del Brescia
Cesari spiega di essere anche disposto a passare sopra al fatto che i commentatori Rai si ostinano a non imparare nomi e ruoli delle giocatrici, ma non sull’impiegare le partite del campionato femminile come un tappa-palinsesto. A due giorni da Tavagnacco-Brescia, prevista per domenica scorsa alle 14.30, la Rai ha infatti chiesto alle squadre di anticipare la partita, ma entrambe hanno rifiutato, non potendo più riorganizzare la partenza delle giocatrici – il Brescia – e avendo già pagato un’imponente campagna pubblicitaria – il Tavagnacco – che segnalava l’orario accordato in precedenza.
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Rai annulla diretta calcio femminile, tutta la delusione di Cesari
La Rai, preso atto delle decisioni dei due club, ha annullato la diretta. Poteva farlo, da contratto, tuttavia fa pensare che non si riesca a garantire che 16 partite vengano trasmesse senza imprevisti. Per questo motivo, il comunicato del presidente del Brescia femminile chiude così: «Ora, sono io a chiedermi, per quale motivo dovrei sentirmi grato? Per questo “meraviglioso” contratto con la Rai, per il quale ci si sarebbe tanto impegnati al fine di promuovere lo sviluppo del calcio femminile? Penso che fosse il minimo che si potesse fare, ma oggettivamente non ho notato alcun incremento della visibilità riservata al movimento calcistico femminile, soprattutto se paragonato a quanto avviene nelle Federazioni straniere. Se questi sono i risultati preferirei che chi si occupa della stipula di questi contratti si adoperasse per farlo in maniera più costruttiva o, in alternativa, concedesse maggiore autonomia a noi società calcistiche nella gestione dei diritti televisivi. Solo allora, forse, potrei sentirmi grato».
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