Negli ultimi giorni, le compagnie “Telefónica” e “Vodafone” hanno annunciato di essere interessate a trasmettere ancora il calcio, ma non a qualsiasi prezzo. Il Ceo di Vodafone, Antonio Coimbra, ha spiegato in modo particolare che i prezzi attuali dei diritti tv hanno raggiunto cifre non più sostenibili per chi trasmette in streaming. Javier Tebas, presidente della LFP, è intervenuto a proposito di questo tema, e – come riporta “La jugada financiera” – ha cercato di inviare un messaggio di tranquillità sul futuro del calcio in televisione.
Vodafone: «Diritti tv troppo cari, per le telco è un business poco redditizio»
Tebas contro Vodafone: «I modelli di sfruttamento non sono più gli stessi, inevitabili dei cambiamenti»
«In privato non tutti sono così radicali come in pubblico», ha spiegato il leader dell’associazione calcistica spagnola. «D’altra parte però, dobbiamo capire che i modelli di sfruttamento non sono gli stessi di 3 anni fa e che ci saranno dei cambiamenti. Tuttavia c’è tempo, e posso garantire che il calcio spagnolo del 2019 sarà visto su Movistar, Vodafone, Orange e altre piattaforme».
Tebas contro Vodafone: «I conti di Coimbra non tornano»
Ai microfoni di Cadena Cope, Tebas si è anche lasciato andare a qualche battuta: «Niente. Torneremo alla passione per la radio. Dal momento che non ci pagheranno non potremo avere le stelle e giocheremo con le seconde squadre». Poi un appunto a Coimbra e ai suoi dati: «Se un abbonato di Vodafone paga 20 euro per il calcio e gli abbonati sono 400.000, fanno 32 milioni al mese. E per 10 mesi sono 320 milioni. E ha detto che avrebbe raccolto 180 milioni, giusto? Penso che i numeri siano errati. Se il calcio non è redditizio, evitino di acquistarne i diritti».
«Se non raccogliamo ciò che ci aspettiamo con l’asta dei diritti, non li assegneremo», ha concluso Tebas. Insomma, nessuna volontà di abbassare i prezzi, anche perché resta più di un anno a disposizione per lavorare e raggiungere i risultati desiderati.
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