Quanto vale la mancata qualificazione della Nazionale al Mondiale in Russia? La risposta arriva tra le righe del budget 2018 della Figc.
Nel bilancio preventivo per l’anno in corso, la Federcalcio stima ricavi in linea con il 2017 e pari a circa 149,6 milioni di euro: un calo di circa un milione di euro rispetto al budget dell’anno passato. In particolare, secondo le stime la Figc dovrebbe incassare 36,4 milioni di euro (-2,7 milioni) di contributi dal Coni, 18,5 milioni (-0,1 milioni) di quote degli associati, 35,6 milioni (-6,4 milioni) di ricavi da manifestazioni internazionali, 39,9 milioni (-0,6 milioni) da ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni e 19 milioni (+8,9 milioni) da altri ricavi.
Relativamente alla sola eliminazione degli azzurri di Ventura, “la mancata qualificazione della Nazionale A al Campionato del Mondo in Russia, porta a un mancato introito di un valore minimo di 12 milioni di euro fra contributo FIFA e perdita di proventi commerciali connessi”, si legge nel documento.

Il decremento dei ricavi derivanti da diritti televisivi a seguito dell’esclusione dallo svolgimento della fase finale del Campionato del Mondo è pari a circa 6,8 milioni di Euro, mentre per quanto riguarda gli sponsor, la Figc dovrebbe ricevere circa un milione di euro in meno da Puma.
Per quanto riguarda i ricavi da sponsorizzazione, “in considerazione della mancata partecipazione alle fasi finali dei Campionati del Mondo, la Federazione ha effettuato una prudente valorizzazione della voce che risulta pari al circa il 60% dei dati consuntivi 2015, anno in cui non erano previste fasi finali di competizioni internazionali (Europei o Mondiali)”.

Nonostante i mancati ricavi dalla partecipazione al Mondiale, la Figc stima ricavi in linea con il 2017 grazie alla voce altri ricavi, in crescita di circa 8,9 milioni di euro. “L’importo più significativo in questa voce – si legge nel documento della Federcalcio -, pari a circa 12 milioni di Euro, riguarda la percentuale di competenza della Federazione (1%) della quota di risorse economiche e finanziarie derivanti da tutti i contratti stipulati per la commercializzazione di diritti audio-televisivi, così come stabilito dalla Legge 225 del 1° dicembre 2016. La parte residua afferisce al recupero di costi relativi all’impiego delle figure arbitrali di video assistenza arbitrale, che, a partire dal 1° luglio 2018, saranno a completo carico della Lega di Serie A e della LND”.