Il logo TIM sui campi della Serie A (Insidefoto.com)
Il logo TIM sui campi della Serie A (Insidefoto.com)

L’intesa Sky-Mediaset ha spiazzato molti degli addetti ai lavori, a cominciare da Mediapro, ma non solo. Ne sa qualcosa Amos Genish, amministratore delegato dell’ex Telecom Italia, che in un’intervista al “La Stampa” spiega come si augura che questo possa aiutare la sua Tim Vision a mettere le mani sul calcio conquistato da Mediapro: «Io credo che un interlocutore in più, per loro, possa fare la differenza».

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Genish giura di credere nella strategia che ha varato in marzo, documento che punta sullo scorporo della rete e sulla convergenza di video, musica e giochi su un’unica piattaforma. Ma cosa cambia con il patto Mediaset-­Sky?: «Nulla. La convergenza dei contenuti, unita alla connettività, costituisce un modello di business sostenibile che può aumentare i ricavi e la soddisfazione dei clienti. Detto ciò, non abbiamo molti dettagli sulla cooperazione Sky-Mediaset e aspettiamo di vedere come funzionerà. Credo che le autorità dovranno esaminare l’intesa attentamente per evitare che dia luogo a una concentrazione ancora maggiore rispetto all’esistente. Si deve anche accertare che tutti i protagonisti del mercato abbiano accesso agli stessi contenuti con le stesse condizioni».

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E sul calcio? «Il grosso della pay-tv gira intorno al pallone. Mediapro ha ora ancora più interesse a dialogare con Tim sui diritti del calcio, perché l’accordo di venerdì rende possibile un nuovo scenario, potenzialmente più concentrato. Ho sentito che sono stati sorpresi dal patto Sky-Mediaset, tanto è vero che hanno sospeso la pubblicazione della gara. Noi non abbiamo cambiato idea. Valutiamo come avere un po’ di calcio su TIMvision, in funzione della capacità di coprire adeguatamente i costi e della nostra base-clienti. Continueremo a parlare con Mediapro. E l’interesse è mutuo». Poi prosegue: «Il mercato della pay-tv in Italia ha la minore penetrazione in Europa, 32% contro 60% e più. Penso sia colpa della concentrazione su uno-due player e del ritardo della fibra. Noi possiamo cavalcare il cambiamento».

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