«Mi sembra una situazione ancora un po’ ingarbugliata. Noi abbiamo un contratto nella pienezza della sua conclusione con Mediapro alla quale la Lega ha aggiudicato i diritti per un miliardo e 50 milioni. Oggi c’è un’assemblea di Lega a Roma e vedremo cosa succede». Ha parlato così Urbano Cairo, presidente del Torino, a “Radio anch’io sport”, in merito alla questione dei diritti televisivi e del ricorso presentato da Sky.
Diritti Tv, Sky e Mediapro ancora distanti: ultimatum vicino per gli spagnoli
Cairo sui diritti tv, rammarico per il mancato ingaggio di Javier Tebas
Cairo è tornato anche sul commissariamento della Lega di A, e sulla figura di manager a suo dire più adatta: «Il personaggio giusto lo avevamo identificato in Javier Medrano Tebas, questo avvocato spagnolo che da dirigente della Liga aveva contribuito a triplicare i diritti televisivi. Se la Lega fosse stata una mia azienda lo avrei messo immediatamente sotto contratto. Purtroppo aspettammo perché era ai Giochi invernali. Quando in Spagna hanno saputo che Tebas era vicino a firmare con noi, si sono riuniti ed in tre giorni 35 squadre su 40 hanno votato il raddoppio del suo stipendio».
Cairo sui diritti tv: «Negli ultimi 8 anni il calcio italiano ha fatto grandi passi indietro»
Poi Cairo ha parlato dello stato attuale del calcio italiano: «Negli ultimi 8 anni, parlando della Lega di A, il calcio italiano ha fatto grandi passi indietro. Eravamo ad una incollatura dai valori della Premier League per i diritti tv, oggi siamo dietro Liga spagnola e Bundesliga tedesca. Quindi direi che molto è mancato. Ed in Federcalcio sento rumore di insoddisfazione da parte di tutte le componenti». Il disappunto del presidente granata aumenta ritenendo che quello che sta per terminare sia stato «un campionato molto bello, combattuto, competitivo. Con l’Inter, a 4′ dalla fine, la Juventus perdeva 2-1 e se fosse finita così probabilmente il Napoli avrebbe giocato una partita diversa con la Fiorentina. E’ ancora aperta la corsa per Champions ed Europa League, forse l’unico torneo in Europa. Ecco perché diciamo che andrebbe valorizzato molto di più».