Alessandro Costacurta apre definitivamente alle seconde squadre. In un’intervista a Rivista Undici, il subcommissario della Figc ha infatti annunciato l’introduzione delle seconde squadre: «Ci sarà un bando. I club di Serie A potranno chiedere di iscrivere il loro secondo team al campionato di Lega Pro. Le secondo squadre che i club di A decideranno di iscrivere giocheranno in Lega Pro e occuperanno i posti dei club che non si iscrivono. Quest’anno non ci saranno ripescaggi e i buchi saranno occupati dai club che aderiranno al bando», ha spiegato Costacurta.
Come saranno strutturate le seconde squadre? «Le squadre B saranno composte di calciatori under 21, con la possibilità di introdurre due fuoriquota under 23 – ha proseguito Costacurta -. E dovranno avere in rosa un numero minimo di giocatori convocabili per le Nazionali italiane che stiamo definendo. Le squadre parteciperanno al campionato regolarmente, potendo essere promosse o retrocedere. Con un’unica limitazione: non potranno mai giocare nel campionato della prima squadra», le parole del subcommissario della Figc.
Costacurta è poi passato all’argomento settore tecnico. «Oggi il corso di preparazione alla carriera da allenatore di Coverciano è lo stesso che ho fatto io. Ma siamo nel 2018. Le ore di match analysis sono poche, lo scouting è sottovalutato, i sistemi di preparazione sono poco aggiornati. Non possiamo giustificarci dicendo che i nostri allenatori ogni anno dominano in Europa».
Un sistema che dovrebbe portare ad una riforma della nazionale. «Abbiamo davvero tanti ragazzi attorno a cui possiamo costruire molto. Sono pronti. Sono ottimi giocatori, qualcuno anche un campione: Donnarumma, Caldara, Romagnoli, Rugani, Pellegrini, Bernardeschi, Chiesa. Questi sono già solidi e con loro cresceranno gli altri. Subito dopo la partita contro l’Argentina, a Manchester, ho avuto la netta sensazione che la squadra abbia patito troppo le critiche. Alcune giuste, altre molto meno. Comunque, la risposta è stata quella di un gruppo che va ricostruito emotivamente più che tecnicamente», ha commentato Costacurta.
Chiusura dedicata al ruolo che dovrebbero avere i grandi ex. «Credo che gli ex giocatori, o comunque persone che sono state in campo, debbano occuparsi del Club Italia e del settore tecnico. Credo sia importante perché è con loro che possiamo ricostruire le basi per tornare a essere competitivi. Ho parlato di Andrea Pirlo, di Paolo Maldini e di altri. Uno di questi campioni ci vuole», ha concluso.