Aurelio De Laurentiis ha puntato il dito contro la scelta di far giocare in Serie C le seconde squadre dei club di Serie A. «Le seconde squadre? A me non sta bene una squadra in serie C, ma una seconda squadra dove possono giocare pure gli esuberi della prima. Ma un conto è farli giocare in serie B, un altro in serie C, che è meno allenante e pure mortificante, lì si gioca a calci negli stinchi, si rischiano infortuni», il commento del patron del Napoli.
«Io ne ho parlato a lungo in passato, però probabilmente alla fine decideranno per qualcosa che non accontenterà tutti – ha detto De Laurentiis -. Ognuno ha le sue esigenze. Si parla tanto ma ma c’è un disegno organizzativo? Si vuole copiare la Spagna? O parliamo per aprire bocca come è accaduto nei giorni scorsi? Chi parla istituzionalmente non è uno che sta all’interno del lavoro dei club, è solo un fatto politico, si parla di qualcosa così a caso».
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«Il problema è capire cosa sarà la federazione, temo per il calcio italiano – ha proseguito il patron del Napoli -. Azzerare significa azzerare tutto, ricominciare da zero e la Serie A potrebbe anche uscire dalla federazione se non fosse convinta del cambiamento, come in Inghilterra, e starsene per conto proprio laddove non fosse convinta dei veri cambiamenti. Il risultato delle elezioni ha dimostrato che gli attori della Figc erano azzerabili e quindi credo che Fabbricini debba prendere l’iniziativa di azzerare veramente tutto e ricominciare da capo. Invece è iniziata la melina delle consultazioni, perché nessuno vuole litigare con nessuno».
Gli arbitri? Ho già detto altre volte che gli arbitri non devono stare nella Federcalcio con un’attitudine politica. Gli arbitri devono dipendere dalla Lega calcio, devono essere pagati profumatamente, e bisogna prendere anche tra gli arbtri stranieri, chi sbaglia più di 3 volte, va a casa. Solo così si può migliorare».