A 90′ dalla fine, la lotta salvezza resta apertissima. Sono infatti cinque le squadre che lotteranno per evitare il terzultimo posto, ovverosia quello che condannerà un club ad accompagnare Benevento e Verona (già matematicamente condannate) in Serie B. In due soli punti, infatti, ci sono ben cinque squadre: Chievo Verona (37 punti), Udinese (37), Cagliari (36), Spal (35) e Crotone (35). Il turno di domenica prossima, quindi, sarà decisivo, anche dal punto di vista economico.
La retrocessione infatti ha un peso importante sui conti del club. E, dalla prossima stagione (e l’entrata in vigore del nuovo contratto per i diritti tv in Serie A, in attesa di definizione della querelle Mediapro), rischia di avere ancora un maggiore impatto.
Partiamo, innanzitutto, dall’ormai chiacchieratissimo “paracadute”. In particolare, le squadre retrocesse riceveranno complessivamente 60 milioni di euro, così suddivisi:
- 25 milioni di euro per le squadre che sono da 3 anni in serie A (o per le squadre in A in tre delle ultime 4 stagioni);
- 15 milioni per le squadre che sono da 2 anni in serie A (o per le squadre in A in due delle ultime 3 stagioni);
- 10 milioni per le squadre che sono da 1 anno in serie A.
Il 2017/18 sarà, inoltre, l’ultima stagione in cui la quota residuale sarà incassata dal club retrocesso con 3 anni di anzianità in serie A ma solamente nel caso in cui non venisse immediatamente promosso. E nel caso in cui non venisse promossa, la cifra in più verrebbe distribuita alle squadre classificatisi in Serie A tra la quarta e la diciasettesima posizione. Per spiegare meglio: per le tre squadre retrocesse al termine della stagione 2015/16 erano serviti solo 45 dei 60 milioni (25 milioni all’Hellas Verona, 10 milioni al Carpi e altri 10 al Frosinone). L’immediato ritorno in Serie A dei veronesi, nella stagione 2016/17, ha fatto sì che quei 15 milioni avanzati venissero distribuiti tra le altre squadre di Serie A.
Nell’attuale situazione, Benevento ed Hellas Verona riceveranno rispettivamente 10 e 25 milioni di euro. Restano così in ballo gli ultimi 25 milioni di euro: tra le squadre che potrebbero retrocedere, la Spal riceverebbe 10 milioni, il Crotone 15 milioni mentre Chievo, Udinese e Cagliari 25 milioni.
Quanto impatta, però, negativamente la retrocessione sui conti di un club? Le cifre le mette in nero su bianco la Figc, nel suo Report Calcio 2017 (con la collaborazione dell’Agenzia di Ricerche e Legislazione e PwC).
Nel dettaglio, nei casi presi in esame, il fatturato di un club è risultato essere in calo di 14,3 milioni in media: in particolare, i ricavi da stadio sono stati in calo di 2,1 milioni, mentre quelli da diritti tv di 15,9 milioni. Un calo parzialmente bilanciato dall’aumento dei contributi in c/c esercizio (influenzati anche dal paracadute stesso) e da un calo nel costo della produzione di circa 8,3 milioni. In definitiva, il peggioramento è di 5,5 milioni di euro nel risultato netto.
Dalla prossima stagione, tuttavia, l’impatto economico della permanenza in Serie A può essere ancora maggiore. Tutto ruota intorno ai diritti tv e ai nuovi criteri di distribuzione. Se la Lega Serie A riuscisse a raggiungere la quota di 1,5 miliardi (in attesa di capire quale sarà la definizione della situazione Mediapro) annui in ricavi, solo dalla parte distribuita equamente (che salirà al 50% con la nuova stagione rispetto al 40% attuale) le squadre potrebbero ricevere circa 30 milioni di euro.
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In Serie B, invece, se venisse confermata la base d’asta da 60 milioni di euro annui, ciascun club riceverbbe circa 2,7 milioni a stagione.
La permanenza in Serie A, quindi, vale più del paracadute grazie ad una sola parte della distribuzione dei diritti tv: senza considerare che rimanere nella massima serie influisce anche sulle altre voci dei ricavi.
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