(foto Mediapro.tv)

Con un’offerta da 6.6 miliardi di euro in 6 anni, più revenue sharing, Mediapro si prepara al rilancio durante la fase di trattative private che si apre oggi con la Lega Serie A per i diritti tv del campionato, con l’obiettivo di realizzare il canale tematico. È quanto apprende l’Ansa da fonti vicine al gruppo spagnolo.

L’indiscrezione arriva dopo la decisione della Lega Serie A di mettere da parte definitivamente l’accordo iniziale con Mediapro. Ii club hanno preso atto che Mediapro non ha provveduto ad adempiere presentando la fideiussione entro i sette giorni previsti dalla delibera per la risoluzione del contratto, votata all’unanimità il 28 maggio.

La Serie A respinge le garanzie di Mediapro: via alle trattative private

Gli avvocati della Serie A hanno spiegato che i documenti di Mediapro non sono conformi e rispondendti al bando: non si tratterebbe di garanzie a prima richiesta, come quelle che la Lega chiedeva nel bando, ma sono fornite da soggetti terzi rispetto al gruppo spagnolo e quindi non escutibili dalla Lega. In sostanza, non potevano essere comunque accettate della Lega, in quanto non conformi al bando e quindi l’eventuale risposta positiva alle garanzie avrebbe potuto portare a cause legali da parte di chi non aveva vinto il bando.

Ora la discussione si concentra sulla struttura dei pacchetti per le trattative private. Trattativa in cui Mediapro potrebbe così rientrare in gara, presentandosi direttamente come editore e puntando al canale tematico della Serie A.

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5 COMMENTI

  1. ma se non ha messo 1 miliardo e passa x i diritti tv può mettere 6 miliardi secondo me non farà nulla secondo me farà ricorso x i soldi che ha messo cioè 64 milioni secondo me sky avrà tutta la serie A e poi ci saranno gli altri operatori

    • Non sono un esperto del settore ma mi sembra di capire che Mediapro ritenga che il modo migliore per valorizzare il prodotto sia il canale della lega. Ma sembra che per legge non si possa fare perche’ nessuno si puo’ aggiudicare tutti i pacchetti se non un “non editore” che si propone come tramite per poi rivendere a altri i pacchetti ricombinati come meglio crede.

      Sinceramente non ho idea se sia vero che il canale della lega sia la soluzione migliore. Certo il fatto che mediaset abbia deciso di non spendere piu’ di tanto ha di fatto cadere l’idea della concorrenza che avrebbe dovuto valorizzare (pagare di piu’) il prodotto calmierando i prezzi per gli utenti. Se ci sara’ solo SKY potra’ forse pagare poco e guadagnare moltissimo.

      • Vorrei provare a care un contributo sul tema “canale della lega”.
        L’opzione prevederebbe che un editore produca la “trasmissione” cioè un connubio di contenuti sportivi (filmati delle gare) ed editoriali (giornalistici pre e post gare, approfondimenti, interviste, etc.).
        Sulla stessa trasmissione sarebbe inseriti gli spot pubblicitari e quindi la relativa raccolta la farebbe l’editore del canale.

        A valle della produzione, il canale viene “venduto” così preconfezionato a chi ne facesse richiesta per essere appoggiato sui propri bouquet. Ad es. nel bouquet di Sky sono appoggiati vari canali non prodotti da Sky (Eurosport, etc.).

        Impatti per chi compra tale canale:
        . non ha bisogno della struttura editoriale (e se ce l’ha ovviamente la elimina/ridimensiona pesantemente)
        . non fa raccolta pubblicitaria diretta ma al più (da capirne le modalità) partecipa ad uno share della raccolta dell’editore, insomma ha impatti anche sui ricavi da pubblicità
        . è prob molto utile a chi non volesse diventare editore gestendo la relativa struttura (ad. es. una Telco) ed è ovviamente disruptive per chi la struttura già ce l’ha (Sky, Mediaset?Rai?)

        Ora tra le varie domande ne pongo una in più che spero originale: oggi esiste pluralità di possibilità di consumo editoriale differenziato del prodotto calcio: da Pardo a Caressa da Sconcerti a Sabatini, etc. Siamo sicuri che concentrando in un unico canale la differenziazione rimarrebbe garantita?: non ho in mente altri popoli che siano al ns livello come chiacchiere e divisioni sul calcio, insomma vedo un grosso rischio di impoverimento dello show.

        Detto questo la Lega ha interessi propri che sono la massimizzazione degli introiti nel breve e dell’incremento degli stessi nel medio ma purtroppo(?) è formata da portatori di interessi di business molto differenziati e addirittura cointeressati (è l’esempio dell’editore Cairo); oltretutto il tt(…) va appoggiato su un’industry di difficile lettura come andamenti ma che è l’unica con crescita dai 2 digit in sù e che ha raggiunto dimensioni paragonabili ad una grande industria: ad es. il valore cumulato delle sole società di serie A viaggia tra i 3 ed i 4 M.di di euro (quelle della Premiership il doppio, etc.).

        Insomma ho giusto dato un paio di spunti per indirizzare una discussione senza banalizzarla al “basta che ci siano i pizzotti e sto apposto”… :))

  2. La situazione è un po’ più complessa. Il voto contrario a Mediapro andrebbe letto “anche” come voto per cassare il precedente bando che escludeva la possibilità, da parte dell’aggiudicatario, della creazione del canale della Lega, possibilità che in una nuova trattativa potrebbe tornare in ballo.

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