Stadio della Roma Friedkin

Prosegue l’inchiesta della Procura di Roma sul gruppo Parnasi ma, stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, le carte, al netto dei destini personali dei soggetti indagati, non sembrano nascondere chissà quale altre scabrose rivelazioni sull’iter percorso dal progetto stadio della Roma.

E qualcosa comincia pure a muoversi. La macchina non è ancora ripartita e dovrà attendere che i magistrati mettano un punto all’inchiesta e gli uffici comunali terminino le verifiche sugli atti.

Un primo passo – sottolinea la Gazzetta – potrebbe essere compiuto entro la fine di questa settimana. Nelle prossime ore, infatti, l’ assemblea dei soci di Eurnova, la holding del gruppo Parnasi che insieme al club giallorosso compone la società «Stadio della Roma», dovrebbe nominare un nuovo amministratore.

Questa operazione è necessaria a far ripartire il dialogo con l’ amministrazione e per riavviare le pratiche di cessione del terreno di Tor di Valle, interrotta dallo scoppio dell’ inchiesta.

Parnasi era sul punto di vendere a Dea Capital, fondo del Gruppo De Agostini, per circa duecento milioni. Avrebbe realizzato una ricca plusvalenza, considerato che lo ha comprato (ma non pagato interamente) dalla famiglia Papalia per 42.

Ora ci sono due possibilità: 1) Dea Capital completa l’ acquisto, anche se a cifre inferiori; 2) Interviene direttamente la società «Stadio della Roma», cioè sostanzialmente James Pallotta.

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