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Gianni Infantino, presidente della FIFA (Insidefoto)

Il Mondiale 2018 volge al termine ed è così possibile  fare un bilancio sulla presenza del VAR, che finora non era mai stato presente in una competizione così importante. Il giudizio della FIFA, che ha fortemente voluto l’innovazione, non può essere che positivo.

“Se si va sul dizionario e cercare la parola progresso, dice migliorare le cose rispetto al passato. Questo è il progresso, e il Var è un progresso per il calcio – ha sottolineato il presidente della FIFA Gianni Infantino in conferenza stampa -. “Il Var sta ripulendo il calcio, lo sta rendendo più onesto e trasparente. Si tratta di una competizione più equa con il Var. Era quello che volevamo ottenere e ci siamo riusciti”.

L’introduzione del VAR, come già avevamo avuto modo di vedere nello scorso campionato ha certamente modificato la gestione delle varie azioni all’interno di una gara. “Il gol in fuorigioco, per esempio, è finito, non si vedrà più, è finito – ha sottolineato ancora Infantino -. Inoltre, l’educazione cambia anche. In questo Mondiale non c’è stato alcun cartellino rosso per gioco violento perché i giocatori sanno che ci sono molte telecamere e che rischiano l’espulsioe”.

La prestazione degli arbitri ha ottenuto certamente benefici importanti grazie al VAR. Secondo i dati della Fifa, il Var ha aumentato la percentuale di successo degli arbitri dal 95 al 99,32%. Ci sono state 19 revisioni finora nelle 62 partite, il che equivale ad una revisione ogni tre partite. Infantino non può che sottolinearlo: “Di queste 19 revisioni, in 16 casi la decisione dell’arbitro è stata cambiata. Questo significa che si passa da una decisione sbagliata ad una corretta”, ha detto Infantino. “Non abbiamo avuto il cento per cento, perché il calcio è uno sport di contatto, di interpretazione. Quello che abbiamo raggiunto grazie al Var è che l’arbitro ha la possibilità di cambiare la sua decisione

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Giornalista, laureata in Linguaggi dei media all'Università Cattolica di Milano. Esperienza soprattutto in siti internet e qualche incursione in TV e sulla carta stampata.