Rischio Serie B per Avellino, Bari e Cesena. La Covisoc infatti non ha ritenuto idonee le domande di partecipazione al prossimo campionato dei tre club, che hanno tempo fino a lunedì 16 per mettersi in regola sia dal punto di vista della ricapitalizazzione che dei pagamenti arretrati di Irpef e stipendi dei calciatori, facendo inoltre ricorso.
Situazione complessa per Bari e Cesena. I pugliesi hanno bisogno di una ricapitalizzazione di 3 milioni di euro entro lunedì: più precisamente, la cifra è di 3.074.527 euro, dopo che il presidente Giacaspro, con Kreare Impresa, ha sottoscritto l’aumento di capitale per quasi 1,5 milioni mentre il socio di minoranza, Gianluca Paparesta ha sottoscritto invece quote per 28.929 euro esercitando il diritto di opzione per la sottoscrizione dello 0,63% dell’aumento di capitale.
Situazione simile per il Cesena, che si è iscritto anche senza l’accordo con l’Agenzia delle Entrate per la ristrutturazione del debito (circa 40 milioni dei 73 complessivi). Il patron Lugaresi sta cercando di chiudere con un nuovo gruppo di soci che avrebbero garantito subito sei milioni tra fideiussione bancaria e liquidità. Ne mancano però due per potersi iscrivere al campionato, ha ammesso lo stesso Lugaresi.
L’Avellino non ha invece presentato la fideiussione per potersi iscrivere, ma come riporta la Gazzetta dello Sport la società ritiene di potersi sistemare a breve e conta quindi di avere soltanto una penalizzazione di 1 o 2 punti.
In Lega Pro, la situazione è critica invece per Fidelis Andria, Lucchese e Cuneo, mentre hanno problemi relativi allo stadio Reggiana, Monza e Pistoiese, con il Mestre che ha già annunciato di rinunciare alla Serie C per ripartire dall’Eccellenza.