“Il Bari ha una storia composita, lunga. Ci sono nei 110 anni di storia molti anni belli e molti meno belli. Ora ci aspetta una cavalcata rapidissima per tornare in A e per cercare in questi anni di modificare quelle regole che non permettono di avere due squadre in A. Sono un guerriero, vi garantisco di essere pronto a dar battaglia”. Così si è presentato a Palazzo di città di Bari Aurelio De Laurentiis, neo proprietario del Bari calcio, dopo aver ricevuto dal sindaco di Bari Antonio Decaro il titolo sportivo della squadra da rifondare.
“Bari non sarà mai una appendice del Napoli e per fugare questo timore ho convinto mio figlio Luigi, che non si è mai interessato di calcio, ad interessarsi del Bari. Poi ho chiamato Arrigo Sacchi pere chiedergli di essere consulente e sentito Filippo Galli per seguire il vivaio”, ha specificato De Laurentiis.
“Ci metteremo tutta la nostra esperienza per dare il massimo, ma sempre svincolati dal concetto Napoli. Sono due mondi diversi, sono due situazioni a parte. Mi piacerebbe creare delle situazioni per il sud che possa accorpare diverse regioni”.
“Stadio? Mi dovete dare il tempo di arrivare, di studiare il territorio. Ciò che è stato progettato nel 1990 potrebbe non rispondere alle nuove regole che il calcio richiede. Una struttura da 57.000 posti potrebbe oggi essere idonea per 40.000. Ma lo stadio non va curato per il domani – le parole di De Laurentiis -. Devo immaginare la Serie A, poi se la potrò fare io col cambio della legge bene, oppure se non potrò farla io dovrò consegnarla a chi non ha un’altra squadra e devo consegnargli un qualcosa che resti per la città di Bari”.
“Credo molto in me stesso e non parlo mai di budget. Se c’è necessità, il budget può sempre essere implementato. Da Napoli mi hanno fatto i complimenti, il cellulare è esploso. Non sono mai andato fuori budget. Sono l’unico presidente al mondo a farsi cedere i diritti di immagine. Sapete che in Serie D c’è un limite agli stipendi, con i diritti d’immagine possiamo incrementare e convincere i calciatori più importanti a venire da noi”, ha concluso De Laurentiis.