Il Tar del Lazio ha confermato l’esclusione dell’Avellino dalla serie B. Nessuna sospensione cautelare urgente, quindi, dei provvedimenti con i quali è stata disposta la non ammissione dell’Avellino al campionato di Serie B per la stagione sportiva 2018-2019.
L’ha deciso con un decreto monocratico il presidente della prima sezione ter del tribunale amministrativo del Lazio, Giampiero Lo Presti, a conclusione dell’audizione in contraddittorio che si è svolta negli uffici del tribunale di via Flaminia, a Roma.
La Covisoc aveva escluso l’Avellino dal campionato per un problema riguardante la fideiussione, necessaria per l’iscrizione. Serve infatti la fideiussione da parte di una banca o di una società di assicurazioni provvista di rating: rating che manca alla Onix Asigurari S.A., società assicurativa romena di cui l’Avellino ha presentato una fideiussione. Dopo la prima bocciatura, la società ha provato a depositare una seconda e una terza fideiussione, quest’ultima valida ma fuori tempo massimo.
Non ci sono certezze sul futuro della società: teoricamente, l’Us Avellino dovrebbe ricominciare dalla Serie D ma i termini per iscriversi a questo campionato scadono nella giornata di oggi entro la quale dovrebbero essere versati alla Lega Dilettanti 170 mila euro per l’iscrizione. Allo stato nulla si sa delle intenzioni dei vertici del sodalizio irpino.
In mancanza, la società si vedrebbe costretta a depositare in tribunale i libri contabili e attendere il fallimento. In questo caso, l’Us Avellino potrebbe ripartire dal campionato dilettanti di Eccellenza. Nessun comunicato e alcuna dichiarazione, al momento, trapela dall’entourage del presidente Taccone che insieme ad altri soci aveva rilevato l’Us Avellino nel 2009 dal fallimento della gestione affidata al presidente Massimo Pugliese. La promozione in serie B era stata conquistata nel 2013.
Secondo il presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta “questa decisione del Tar Lazio non è né serena né equilibrata. Si determina un danno irreparabile per l’Us Avellino, condannando la storia di una città e di una provincia che sono state dieci anni in serie A e tantissimi in serie B. Ci si è trincerati dietro formalismi dimenticando anche tanti altri aspetti”