Il riscontro ottenuto dalla VAR ai Mondiali di Russia 2018 è stato certamente positivo e così l’Uefa, secondo quanto fa sapere nell’edizione odierna il Tomes, sarebbe intenzionata a proporre la tecnologia a sostegno del lavoro degli arbitri anche in Champions League. La testata fa riferimento ad alcune fonti interne al massimo organismo calcistico attivo a livello europeo.
Il piano su cui si sta lavorando punterebbe a introdurre la modifica a partire dai quarti fi finale. In base a quanto indicato, la VAR entrerebbe in azione “quando il torneo sarà ridotto alle ultime otto squadre rimaste in lizza”. Di questo parlarà già la settimana prossima a Montecarlo la commissione Competizioni dell’ente calcistico europeo, che poi girerebbe la proposta all’Esecutivo che si terrà il prossimo 27 settembre.
VAR Champions League – Il dietrofront della UEFA
La novità è davvero sorprendente: finora, infatti, la Uefa si è mostrata ‘sorda’ alle richieste di chi aveva sostenuto la necessità di introdurre la Var in Champions. Per sostenere questa idea si erano fatti valere due argomenti: la scarsezza di direttori di gara con esperienza di ‘videoarbitraggio’ e la mancanza d’infrastrutture adatte in alcuni stadi per impiantare il sistema.
Ma cosa avrebbe portato a questo repentino cambio di posizione? Ora l’Uefa avrebbe considerato il fatto che, di solito, ai quarti di Champions arrivano grandi club, quindi il problema delle infrastrutture non si porrebbe, così come quello degli arbitri. Alla fine del torneo mancherebbero infatti solo 13 partite (quarti andata e ritorno, semifinali andata e ritorno e finale). Attualmente in Europa sono otto le leghe dei paesi calcisticamente più importanti in cui, nella massima serie, viene utilizzata la Var: Germania, Belgio, Spagna, Italia, Francia, Polonia, Portogallo e Turchia, mentre in Inghilterra in questa stagione ne è previsto l’impiego in 60 partite di FA Cup e nei match della Coppa di Lega che si disputano in stadi di club della Premier.