Caos in campo e in panchina, ma valore delle azioni in continua crescita in borsa. In casa Manchester United regna il caos, con Mourinho ormai nel mirino di gran parte della tifoseria dell’Old Trafford, mentre il valore della società a New York continua a crescere.
Un malessere diffuso che serpeggia a Carrington, il centro sportivo dello United, nato non solo dalla fallimentare tournée estiva, ma anche dalle polemiche di Mourinho per il mercato, dal mal di pancia di Paul Pogba (con conseguente scontro tra l’agente Raiola e alcuni ex Red Devils come Paul Scholes) e un avvio decisamente deludente in campionato. Lunedì il Manchester attende la visita del Tottenham, con il rischio di finire già a sei punti dai rivali del Manchester City dopo appena tre giornate.
Senza considerare i rapporti ai minimi termini tra Mourinho e la dirigenza, a partire da quelli con l’amministratore delegato Ed Woodward, in seguito al mercato. Il Manchester United ha speso soltanto 81 milioni per Fred dallo Shakhtar e per il promettente terzino diciannovenne Diogo Dalot del Porto. Troppo poco, secondo lo “Special One”, per competere con le altre per la vittoria della Premier League e per tentare di fare meglio dello scorso anno, chiuso con la soddisfazione di ritardare la festa scudetto dei rivali del City e con il secondo posto finale. Far meglio significa conquistare il titolo e battere altri rivali come Chelsea e Liverpool che si sono rinforzate notevolmente in questa sessione.
Un mercato insolitamente sottotono per il Manchester United, una squadra tra le più ricche del mondo e che dal 2013 a oggi ha speso per gli acquisti ben 859 milioni di Euro, cifra superata solo dagli eterni rivali del City e dal Barcellona.

Da qui nasce lo scontro tra Mourinho e Woodward. Ma l’amministratore delegato è anche uno degli artefici della crescita esponenziale del brand Manchester United negli ultimi anni, difficilmente sacrificabile dalla società rispetto a Mourinho.
Tanto che, mentre la squadra affronta non poche difficoltà, il valore del club inglese continua a volare alla Borsa di New York. Nell’ultimo anno il valore delle quote è salito di circa il 44%, passando dai 18 dollari per azioni fino a toccare il record di sempre di 24 dollari per azioni raggiunto lunedì (ieri ha chiuso invece a 23,75 dollari per azioni: la valutazione del club ha così toccato la quota record di 4 miliardi di dollari.