Sempre più ricca, sempre più elitaria. Stasera riparte la Champions League, la prima dopo la riforma: non mancheranno le novità, dalle 4 squadre per i campionati maggiori fino ai nuovi orari, passando per il ranking storico che influirà sui ricavi per i club.
Una formula che ha portato ad una crescita delle entrate per l’Uefa e, di conseguenza, un aumento dei premi per le squadre. Il montepremi per i club che partecipano alla UEFA Champions League (dalla fase a gironi in poi) è pari a 1,95 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,4 miliardi del triennio 2015-2018.
La novità maggiore in tal senso è il ranking storico/decennale, nuova classifica sulla base delle prestazioni degli ultimi dieci anni e storiche a livello di trofei, che porterà nelle casse dei club da 1,1 a 35,5 milioni di euro.
Considerando l’ipotesi peggiore a livello di market pool, tutte le italiane potranno guadagnare oltre 35 milioni di euro: nel dettaglio, la Roma circa 35,9 milioni, l’Inter 38,9 milioni, il Napoli 39,5 e la Juventus addirittura 58,4 milioni. Il tutto senza considerare i ricavi in base alle prestazioni per quanto riguarda i premi Uefa e i ricavi da botteghino per le almeno tre gare casalinghe da disputare nella fase a gironi, che potranno far salire ulteriormente gli incassi.
Una Champions che rimarrà così almeno fino al 2021. Il futuro prossimo, relativo al triennio 2021/2024, riguarda l’introduzione di una terza coppa, con le competizioni europee strutturate in tre tornei da 32 squadre ciascuno. Con il passaggio da 80 a 96 squadre, potrebbe aumentare anche il numero di italiane, da 7 a 8.
La vera rivoluzione, tuttavia, è attesa per il 2024, secondo quanto spiegato dalla Gazzetta dello Sport. I club spingono per una Champions ancora più elitaria: scendere a 24 squadre pare difficile, ma le novità potrebbero essere altre. Perché i top club spingono per una competizione diversa, con un maggior numero di partite e una fase a gironi all’italiana, più ampia, seguita dalle gare ad eliminazione diretta.
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Con l’obiettivo, inoltre, di spostare la nuova competizione alla domenica, portando i campionati (possibilmente a 16 squadre) durante la settimana. Una rivoluzione vera e propria, per cui le trattative sono appena cominciate.