Gabriele Gravina è il primo candidato alla presidenza della Figc. Ieri è infatti arrivato l’annuncio ufficiale della candidatura dell’attuale presidente della Lega Pro, sostenuto dalla sua stessa Lega oltre che da Dilettanti, allenatori e arbitri. La Serie A, però, cerca un’alternativa, tentando di compattarsi su un nome che “possa pienamente rappresentare” la locomotiva del sistema calcio. Il termine ultimo per le candidature è fissato per domenica e venerdì l’assemblea di Lega cercherà di far uscire il nome di un nuovo candidato.
La Serie A temporeggia, così come l’Assocalciatori. Niente candidatura unica, quindi, almeno per il momento. Il fronte pro-Gravina resta ampio, visto che ha dalla sua il 63% (34% dei Dilettanti, il 17% della Lega Pro, il 10% degli Allenatori e il 2% degli Arbitri): quanto basta per essere eletto ma non per governare, dato che per le riforme serve l’appoggio del 75%.
Mosse che potrebbero essere anche strategiche, per ottenere qualcosa di concreto nel programma delle riforme. La Lega Serie A ha infatti approvato una piattaforma programmatica che prevede “la modifica della governance della Figc, la riforma della giustizia sportiva, il miglioramento dell’attività della Covisoc, la modifica del format dei campionati, i temi del Club Italia, delle seconde squadre e della Serie A femminile”. Strategia o meno, la volontà della Serie A è anche quella di trovare un “candidato che possa pienamente rappresentare la Lega Serie A”, considerato il “motore” dell’intero sistema calcio.
Non solo elezioni, perché resta tema caldo anche il caso degli ineleggibili per la legge sul tetto dei tre mandati. In Consiglio federale non potranno esserci il presidente della Lazio Claudio Lotito, il numero 1 degli arbitri Marcello Nicchi e tre dei quattro consiglieri scelti dall’Aic, ovverosia il presidente Damiano Tommasi, Simone Perrotta e Umberto Calcagno (nessun problema invece per il quarto consigliere, Sara Gama).
Tema consiglieri che resta aperto anche in Serie A: la Lega deve eleggere due consiglieri federali al posto di Lotito e Marotta, ma anche un nuovo consigliere di Lega per sostituire Marco Fassone.
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