Niente appoggio a Gabriele Gravina per la presidenza, ma l’Assocalciatori di Damiano Tommasi sarà comunque vigile su quelle che saranno le riforme. «Sicuramente avremo un presidente federale e la cosa deve spingerci a pensare a questo biennio di attività, affinché metta le basi per un progetto a medio-lungo termine. Purtroppo abbiamo perso dei mesi, il compito delle componenti tecniche sarà quello di rimettere al centro l’aspetto sportivo», ha spiegato il numero 1 dell’AIC ai microfoni di Sky.
«La nostra posizione in questi mesi è cambiata, soprattutto perché sono cambiate le premesse su cui stavamo insieme – ha proseguito Tommasi -. Dopo le elezioni di gennaio avevamo un fatto indietro, decidendo che nessuno dei candidati si sarebbe candidato nuovamente. Quando poi si è verificata l’incandidabilità di Abete che avevamo individuato è venuta meno questa premessa ed è stato un motivo per defilarci, l’inizio poteva essere inficiato da mancanza di fiducia».
«Il 22 ottobre l’AIC sarà in consiglio federale, non so se parlerei di opposizione: saremo vigili sul fronte dell’aspetto sportivo, speriamo di riuscire a svolgere il nostro compito nel migliore dei modi – le parole dell’ex calciatore -. Speriamo che si possa ricominciare di calcio e di riforme vere, non di facciata, non possiamo permettercelo e forse sarebbe una bella risposta a quel 13 novembre in cui abbiamo perso l’accesso al Mondiale».
«Questi mesi mi hanno insegnato che non si conosce mai abbastanza e che spesso e volentieri la differenza la fa lo scopo con cui ci si avvicina alle istituzioni sportive. Sicuramente è una buona palestra per guardarsi attorno nel prossimo futuro. Si è parlato troppo poco del progetto sportivo in questi mesi, credo sia questa la priorità della nuova federazione», ha concluso Tommasi.