Questo pomeriggio, alle ore 15.00 su DAZN, andrà in onda un’intervista di Diletta Leotta al tecnico del Napoli Carlo Ancelotti (guarda qui l’intervista completa su DAZN). L’allenatore ex Milan ha toccato diversi temi nella chiacchierata, a cominciare dalle novità che ha portato nella gestione del gruppo.
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Con lui alla guida non ci sono più titolarissimi, una cosa che ha dovuto spiegare anche a giocatori del calibro di Dries Mertens: «Si è anche arrabbiato per non aver giocato dall’inizio, ma sono cose normali: se non se la fosse presa, sarebbe stato peggio», ha detto il tecnico di Reggiolo.
Il suo arrivo è stato decisivo anche per la permanenza di Hamsik: «Sapevo che aveva avuto quest’offerta per andare via, allora gli ho spiegato che per me era un giocatore importante e che mi avrebbe fatto piacere se fosse rimasto… Gli ho anticipato che avrei volute cambiargli ruolo: forse è proprio questo che lo ha convinto a rimanere perché voleva provare qualcosa di nuovo».
Tra le cose che hanno convinto Ancelotti ad accettare l’offerta del Napoli, anche la possibilità di tornare a parlare la propria lingua: «La possibilità di tornare a parlare italiano è una delle cose che più mi ha convinto ad accettare la proposta del Napoli. Dal punto di vista tecnico, parlare in inglese non crea nessun problema, ma dal punto di vista emotivo e psicologico parlare la propria lingua è tutta un’altra cosa. Al Napoli internazionale di oggi, la lingua ufficiale che si parla è l’italiano».
“Cavani al Napoli lo vorrebbe?” chiede @DilettaLeotta@MrAncelotti: 🤨🤐
Guarda il "primo tempo" dell'intervista della nostra Diletta al tecnico del @sscnapoli 👉 https://t.co/3RCPH27nZK pic.twitter.com/lUuw0UpaL8
— DAZN Italia (@DAZN_IT) 8 novembre 2018
Ancelotti elogia anche il lavoro di Sarri: «Il terreno non era solo ben arato, c’era già un’erba rigogliosa: il lavoro che ha fatto Sarri è stato di fondamentale importanza», ha spiegato l’allenatore, che racconta poi del suo rapporto con il presidente De Laurentiis: «Io e il presidente ci sentivamo ogni tanto da anni… ci eravamo già sentiti quando tentai di portare Cavani al Psg senza successo… quest’estate abbiamo fatto anche le vacanze insieme. Lui è un presidente che è diventato appassionato col tempo: adesso segue tutto, si informa su tutto, ma sa delegare. E’ una persona molto schietta, molto sincera, molto divertente».