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Serie A (foto Insidefoto.com)

L’effetto Ronaldo sulla Serie A all’estero ancora non si vede. Anzi, l’appeal del campionato italiano fuori dai nostri confini sarebbe ben più basso del reale costo. È quanto emerge da uno studio Pwc, reso noto dal Sole 24 Ore. E non solo, perché Img, che si è aggiudicata i diritti tv per l’estero, dovrà accelerare per evitare di rimetterci.

Lo studio di Pwc, presentato come memoria economica per MP&Silva nell’ambito dell’istruttoria Antitrust per le gare 2009,2011 e 2014, analizza il reale impatto della Serie A all’estero, rispetto agli altri campionati. Nel periodo 2014/2017, la Serie A italiana ha una audience media del 18%, inferiore a quella della Bundesliga (26%) e della Liga (41%), con la sola Ligue 1 al di sotto, mentre la Premier League non è stata considerata. Tuttavia, i prezzi per l’Italia sono più alti rispetto a quelli pagati altrove, spiega il Sole 24 Ore: in alcuni casi solo la Liga è superiore.



In tutto questo, per il 2018-2021 il rischio per Img è quello di non riuscire a pareggiare i costi. Secondo una ricerca di Sport Business International, l’intermediario USA ha finora incassato solo 280 milioni dalla commercializzazione dei diritti della Serie A, circa il 16% in più rispetto al precedente triennio. Ma non basta, perché all’appello, per andare in pareggio, mancherebbero circa 100 milioni, visto che i costi raggiungono cica 385 milioni annui (340 milioni per i diritti, 13,6 milioni per i costi tecnici, 12 milioni per il betting, 8 per investimenti promozionali garantiti alla Lega e 12 per i diritti d’archivio dei club).

Al momento l’intermediario è vicino a chiudere accordi in Malesia e Singapore, e in Giappone, anche se a cifre (tra gli 8 e i 14 milioni) inferiori rispetto a quelle preventivate. Le principali entrate mancanti riguardano il mercato sudamericano, una delle aree con più appassionati in assoluto, e la Scandinavia. Per questo, IMG si è dotata di un servizio di abbonamento OTT, ‘Serie A Pass’, con il quale si possono vedere in diretta tutte le 380 partite della massima serie, che porterà ulteriori ricavi. Anche se l’agenzia americana punti a siglare contratti con i broadcaster tradizionali (più redditizi).

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6 COMMENTI

  1. La Juve deve uscire dalla Lega serie A oppure è doveroso da parte della società incassare la stessa cifra che incassano l’anno Real Madrid e Barcellona visto che la Juve è fondamentale per appeal nel campionato serieA.

  2. I diritti tv non si vendono perché gli stadi sono vecchi e brutti e ancora in questo senso non si è fatto ancora nulla.

    • – non abbiamo un campionato combattuto
      – i top player giocano altrove
      – troppe squadre
      – orari delle partite…
      questo è il primo anno in cui abbiamo più partite ad orari di interesse internazionale, ma non si può portare a casa subito i risultati. Se la gente inizierà a poter seguire le partite, negli anni a venire si raccoglieranno i frutti

  3. Io farei che dare il 95% dei soldi dei diritti alla Juve e il 5% da dividersi tra tutte le altre squadre di serie A, così continuano a vincere scudetti a ripetizione giocando amichevoli, così la prima volta che incontrano in Europa una squadretta abituata a lottare li fa fuori. Incredibile che ancora non riescano a capirlo che i campionati accomodati per farli vincere li aiutano ad aumentare le stelle ma non a essere competitivi in Europa. Magari facessero la Superlega e ci andassero a giocare. Quando si rendono conto che non vincono più niente per anni e hanno perso 2/3 dei loro tifosi tornano a chiedere i campionati nazionali.

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