Neymar e Allan in Psg-Napoli (Foto Matteo Ciambelli / Insidefoto)

La prima Champions League formato 4×4 ha lasciato dell’amaro in bocca alle italiane eliminate all’ultima giornata dei gironi eliminatori. Già dalle urne si poteva comprendere che l’impegno di Inter e Napoli sarebbe stato di un livello certamente più elevato vista la difficoltà delle avversarie e il risultato finale sembra aver seguito le previsioni della vigilia.

L’analisi che seguirà avrà come punto di partenza la riflessione trattata all’inizio del torneo circa il valore di mercato delle squadre componenti ciascun girone per poi andare a studiare quanto sia stata elevata la competizione, prendendo in considerazione la differenza di posizione tra il valore della rosa e la classifica al termine della sesta giornata.

Come spiegato ai nastri di partenza, la previsione circa l’andamento dei gironi era pressoché chiara: il valore di mercato delle rose di ogni girone annunciava la maggior parte delle qualificate agli ottavi. Infatti, i cambiamenti sono stati ben pochi. Il girone che non ha lasciato scampo è stato quello dei nerazzurri, dove Barcellona, Tottenham, Inter e PSV, rispettivamente con 1.140, 835, 558, 128 – dati espressi in milioni di euro, fonte Transfermarkt – di valore della propria squadra, hanno chiuso la classifica in questo preciso ordine. Onde per cui, è chiaro affermare che il livello della competitività e l’aleatorietà del risultato non hanno trovato conforto nella sede del girone B.



Situazione pressoché ribaltata, invece nel girone D dove il Lokomotiv Mosca, testa di serie e terzo per valore della propria forza lavoro, ha terminato la fase eliminatoria all’ultimo posto. Lo Schalke 04 di mister Tedesco, sorteggiato in terza fascia e forte della rosa più preziosa, si è posizionato al secondo posto con ben cinque punti in meno del Porto, secondo per valore e fascia di estrazione. Il Galatasaray, pur avendo la squadra tecnicamente più povera, ha conquistato un punto in più del sopra citato detentore del campionato russo acciuffando per i capelli la qualificazione per l’Europa League.

Il girone più controverso d’altro canto è stato quello dei finalisti della scorsa edizione che hanno, malgrado nostro, “condannato” il Napoli all’Europa League. Il termine controverso sta ad indicare un girone in cui il Liverpool, pur essendosi classificato secondo nello scorso torneo, è stato sorteggiato in terza fascia avendo la "manodopera" tecnicamente più preziosa del girone, guadagnando tanti punti quanti quelli della squadra di Ancelotti. Il PSG, testa di serie e con una rosa inferiore rispetto a quello dei rossi di Jurgen Klopp, hanno terminato in prima posizione a soli due punti di distanza dalle due di cui sopra. La Stella Rossa ha rispettato i canoni della propria esperienza europea, pur sempre senza sfigurare.

La Juventus, forte della compagnia acquisti estiva, non sufficiente però per pareggiare il valore del Manchester United, ha conquistato il primo posto proprio ai danni della squadra di Mourinho, rispettando l’equazione delle fascia di appartenenza. Seguono Valencia e Young Boys, terza e quarta in classifica per punti, fascia di estrazione e valore della rosa.

Anche i fatti accaduti nel girone G non hanno provocato alcun terremoto. Il Real Madrid testa di serie ha chiuso il girone al primo posto, grazie al valore del proprio parco giocatori, anche se il finale lascia presagire non poche problematiche per il secondo allenatore stagionale alla corte del presidente Perez, Solari. La questione si rifà analoga per la Roma in quanto Eusebio Di Francesco, dopo aver conquistato punti nelle prime giornate, ha vissuto il finale in maniera tutt’altro che tranquilla, anche se il valore cumulato dei proprio giocatori supera quello di CSKA Mosca e Viktoria Plzen messe insieme. Proprio quest’ultima, pur avendo la squadra meno attrezzata, è riuscita ad ottenere gli stessi punti della compagine russa strappando un ticket per l’Europa League grazie alla differenza reti favorevole.

I gironi della fase finale della competizione lasciano sempre un qualcosa di scontato misto alla monotonia che nelle ultime stagioni contraddistingue questo torneo. Se si fa riferimento alle squadre qualificate agli ottavi di finale che al momento dell’estrazione alle urne risiedevano nella prima o nella seconda fascia, il risultato sportivo lascia sempre poco spazio a dei colpi di scena. Oltre al girone C e D, le cui peculiarità sono state esaminate sopra, solo l’Ajax e il Lione si sono posizionate seconde nella classifica del proprio raggruppamento, rispettivamente E e F. Negli altri casi, le squadre delle prime due fasce hanno centrato l’obiettivo di superare il turno.

Con un Real Madrid vincente in 4 delle ultime 5 stagioni e un Cristiano Ronaldo che è andato a vestire la casacca di chi ha castigato lo scarso anno, la Champions League 2018/19 sta correndo sempre più verso ad una diretta correlazione tra ricchezza e risultati, come d’altronde capita nei campionati nazionali. Predominanza economica e risultato sportivo camminano sottobraccio e con i nuovi premi messi in palio dalla UEFA per il prossimo triennio, questa correlazione acquisterà ancora più potere e sarà ancora più forte. Se il vincente di oggi è anche il vincente di domani, il risultato sportivo perderà quella linfa di aleatorietà che contraddistingue ogni qualsivoglia competizione degna di essere chiamata tale.

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6 COMMENTI

  1. Questo articolo è perfetto per chi non ha ancora capito che nel calcio moderno la forza economica di un club è tutto.
    Sopratutto fa ridere pensare che l’Inter da tre giorni sta venendo massacrata su Gazzetta e company per essere stata eliminata in un girone in cui 2 squadre hanno un valore della rosa praticamente doppio. Eliminata facendo gli stessi punti di una delle 2 suddette squadre. Misteri della stampa italiana.

    • Ciao Carlo,
      Grazie per il commento! A parere mio all’Inter viene rimproverato il fatto di non aver passato il girone pur avendo avuto uno scoglio finale – il PSV – totalmente abbordabile. La difficoltà del girone era elevata, essendo anche stata pescata dalla quarta fascia, però l'”impresa” di arrivare agli ottavi di finale era un compito che all’ultima giornata la squadra di Spalletti poteva svolgere in una maniera migliore rispetto a quanto accaduto. Aver fatto gli stessi punti del Tottenham è sinonimo di una grande prestazione per la squadra nerazzurra nel corso del torneo, considerando la differenza, come giustamente sottolinei tu, nella composizione della rosa; peccato che tutto si riduca all’ultima partita!

      • Grazie a te per la risposta!
        Sicuramente l’Inter poteva fare molto meglio l’altra sera, però trovo davvero esagerate tutte le polemiche e critiche sulla stampa. Giudicare l’intero girone per l’ultima partita è assurdo, oltretutto il PSV era sicuramente la più debole del girone ma non la squadra più scarsa dell’universo(vedi young boys, plzen, etc…). C’è sicuramente amarezza però una squadra che torna in CL dopo 6 anni, nel girone più difficile(con quello del Napoli), e viene eliminata solo per la regoletta del gol fuori casa è tutt’altro che uno scandalo. Sopratutto poi se si considera che il tottenham è andato a giocarsi la partita più difficile del girone contro un Barça già ampiamente qualificato da primo.

    • Anche prima le squadre più ricche vincevano molto di più delle altre, basta vedere gli albi d’oro.

      Negli ultimi anni però questo differenziale tra i top club e gli altri si è ampliato smisuratamente per via dei ricavi da Champions League, con i suoi meccanismi che premiano le squadre più forti facendo diventare ancora più ricche e forti le squadre più ricche e quindi meno competitive le atre squadre.

      • Ciao Giovanni,
        grazie per il commento!
        E’ proprio quello scopo dell’articolo di cui sopra: chi vince incassa, chi incassa compra e chi compra meglio e di più degli altri continua a vincere!

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