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Gianni Infantino, presidente della FIFA (Insidefoto)

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha confermato che si sta ancora studiando la possibilità di allargare 48 squadre la Coppa del Mondo già in Qatar nel 2022, anticipando di quattro anni l’allargamento previsto, e che la maggior parte delle federazioni sostiene questa idea, anche se una decisione finale non è stata ancora presa.

“La maggior parte delle federazioni è favore, perché avere 16 nazionali in più non significa solo avere altre 16 squadre a vivere la febbre mondiale, ma avere anche altre 16 squadre che hanno il diritto di sognare, che fa una grande differenza in una questione di preparazione”, ha detto lo numero 1 della Fifa in una conferenza stampa in Doha.



Tuttavia, la decisione finale verrà annunciata il prossimo marzo, ha dichiarato Infantino. "La decisione se avere più d 32 squadre sarà presa insieme con gli organizzatori della Coppa del Mondo" ha aggiunto il presidente della FIFA, che ha notato che alcune gare possono essere giocate in altri paesi, se il Qatar non potesse ospitare così tante squadre.

"Stiamo parlando con il Qatar per vedere se si può fare. Io non sono ingenuo, leggo le notizie. Ma noi siamo nel mondo del calcio, non in quello della politica, e se c'è qualcosa che può essere positivo per il calcio, dobbiamo studiarlo. E, se possibile, perché non farlo?", Infantino ha aggiunto, riferendosi alla possibilità di partite giocate nei paesi limitrofi, alcune delle quali mantengono un conflitto diplomatico con il Qatar.

Allo stesso tempo, ha sottolineato che non c'è la volontà prolungare la durata della Coppa del Mondo per ospitare più squadre: "È stata già una decisione difficile cambiare il periodo, passando da giocare in estate a giocare in novembre", ha aggiunto.

Il presidente della FIFA ha dichiarato inoltre che il blocco che l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain e l'Egitto hanno imposto al Qatar l'anno scorso non ha influito sui preparativi per la Coppa del Mondo. "Il blocco non ha avuto alcun impatto sui posti di lavoro, gli stadi saranno completato nel 2020 ed è qualcosa che non ho visto in nessun Mondiale, nemmeno in Europa. E sono molto fiducioso" ha concluso.

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