Riforma agenti sportivi – Il mondo degli agenti è atteso da una svolta importante. Dopo l’operazione di deregulation portata avanti nel 2015 dall’ex presidente della FIFA Blatter, Gianni Infantino si prepara a rimettere ordine in un settore spesso al centro delle polemiche, a causa degli eccessi finanziari ed etici che lo contraddistinguono.
Parametro zero? Non più: da Emre Can a De Vrij, gli affari in scadenza costano
Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, i vertici del calcio mondiale avrebbero raggiunto un accordo che entro luglio diventerà ufficiale ed entrerà in vigore in vista della sessione estiva del 2020. Dunque, una nuova regolamentazione per i procuratori sportivi, dopo che negli scorsi mesi ci sono stati vari incontri a Zurigo e in altre località europee tra i responsabili dell’apposita commissione FIFA e i rappresentanti dell’EFAA (European Football Agents Association).
Il procedere delle discussioni sembrerebbe aver portato a conclusioni abbastanza equilibrate, anche sulla spinta dello spirito di collaborazione dimostrato dagli agenti. Nel panel tenutosi durante il Globe Soccer a Dubai è stata ribadita l’importanza del ruolo degli agenti non solo per il calciomercato, ma anche per la stessa formazione degli atleti.
Riforma agenti sportivi - I punti salienti della nuova regolamentazione
La riforma prevede ovviamente dei punti salienti, ecco quali sarebbero:
1) Ritorno dell’albo FIFA: tutti i rappresentanti dei calciatori dovranno sostenere un esame e sottostare alle norme per la categoria e periodicamente frequentare corsi di aggiornamento. Anche i parenti dovranno adeguarsi a queste regole per poter avere un ruolo;
2) Compensi pubblici: verranno indicate le cifre di ogni singola operazione. Al contrario ora i club forniscono solo dei dati aggregati che non permettono di conoscere nello specifico l'entità dei rapporti con ciascun consulente;
3) Tetto ai compensi: gli agenti si sono resi disponibili a valutare questa possibilità, a patto che questo criterio venga applicato anche per le altre figure professionali del calcio;
4) Contributo di solidarietà: se venisse varato il sistema dei tetti ai compensi, anche i procuratori contribuirebbero al fondo di solidarietà della FIFA (i club devolvono il 5% delle somme incassate per la vendita dei calciatori alle società che li hanno allevati);
5) Stanza di compensazione: la FIFA registrerà tutte le operazioni e potrà così vigilare sui rapporti tra club, atleti e agenti;
6) Somme anomale: i riformatori hanno inquadrato anche il fenomeno del pagamento di somme ai familiari di giovani calciatori. Si intende operare controlli per evitare che soggetti con pochi scrupoli “acquistino” le procure in giovane età, mettendo a repentaglio la carriera dei talenti in erba, esponendoli a pressioni eccessive.