Anche per dicembre Urbano Cairo rimane in vetta alla classifica web della società “Reputation Science”, joint venture tra Community e Reputation Manager, che ogni mese pubblica i risultati di un’indagine che prende in considerazione news, menzioni, blog e social network e che certifica la reputazione dei presidenti delle squadre di Serie A.
Il fondo Blackstone porta Cairo in tribunale per via Solferino
La graduatoria prende in considerazione quattro macro-aree: l’immagine percepita (ricavata da indicatori come i suggest e le ricerche correlate), la presenza enciclopedica (wiki), la presenza sui canali del Web 1.0 (news e menzioni) e su quelli del Web 2.0 (blog e social network).
Dunque, il numero 1 del Torino, già in testa alla classifica a ottobre e novembre scorsi, stacca nettamente i suoi colleghi con 75,89 punti, risultando il manager del nostro calcio più popolare e credibile. Cairo deve l’apprezzamento nei suoi confronti al costante aggiornamento e alla rassicurazione sullo stato di salute di Walter Mazzarri, il tecnico granata colpito da un malessere a fine novembre.
La seconda posizione è invece occupata dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (53,46 punti), spesso al centro del dibattito calcistico e quindi molto ripreso da media e social. A chiusura del podio ecco invece lo juventino Andrea Agnelli (49,31), la cui posizione è motivata dalla visione positiva dell'accordo Eca-Uefa, e dal rilancio in rete delle sue dichiarazioni contro il nuovo Mondiale per Club.
Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, anche la finanza giova alla sua reputazione: in alcuni commenti, infatti, il presidente bianconero è associato all'ingresso del titolo Juve nel Ftse-Mib. Appena sotto il podio troviamo le due milanesi. Il presidente dell'Inter Steven Zhang (46,38) è quarto grazie anche all'appello per la creazione di un ponte culturale tra Cine e Italia al Salone del Mobile Milano-Shanghai. Subito sotto c'è Paolo Scaroni (45,86): il suo nome è stato oggetto di dibattito dopo la dichiarazione sul fatto che sia meglio giocare tre Champions piuttosto che vincere uno scudetto.