Nell’ottobre 2017 il CIO ha ufficialmente aperto agli eSports come disciplina olimpica. Attraverso un comunicato ha dichiarato che “possono essere considerati delle discipline agonistiche vere e proprie”.
Da allora l’attenzione mediatica si è concentrata sull’analizzare questo fenomeno, in rapida espansione soprattutto tra i giovani. Gli ESports saranno uno dei 10 tech & digital trend del 2019 come dimostrano i numeri. Un settore in forte crescita che nel mondo conta circa 300 milioni di fan e che nei prossimi due anni supererà il miliardo di dollari a livello di giro d’affari.
Roba non da poco. Che i player dei settori sportivi tradizionali non possono permettersi di ignorare.
Nel calcio, il boom degli ESports sta già avendo il suo seguito. La Sampdoria rappresenta la realtà più presente a livello italiano, capace di mettere sotto contratto prima Matteo Guarracino e recentemente BlackArrow, due dei più forti gamer a livello europeo.
Le potenzialità sono sotto gli occhi di tutti e gli sviluppi sempre più interessanti, non solo nel calcio.
ESports e pallacanestro
Anche la pallacanestro è un mondo in cui gli ESports possono generare un fatturato importante e coinvolgere sempre più le società professionistiche.
Come sempre, si parte dagli Stati Uniti. Il progetto NBA 2K eLeague è partito a maggio 2018 e ha visto la partecipazione di 17 delle 30 franchigie della più famosa lega di basket al mondo, la NBA. E come succede nella “realtà” cestistica americana il tutto è partito col draft in cui le squadre hanno selezionato i loro cinque componenti del roster. Il giro d’affari che si viene a creare intorno a questo movimento è importante per due motivi tra di loro connessi. La copertura mediatica che questo genere di spettacolo può offrire e la possibilità di sfruttare l’audience generata per attrarre sponsor di livello. Non a caso i Cleveland sono stati sponsorizzati da Nestlè e i Knicks dalla banca Chase.
Gli eSports rappresentano, dunque, una vetrina e allo stesso tempo un’opportunità. Non sorprende che le più grandi strutture sportive del Vecchio Continente abbiano investito, o stiano comunque programmando di farlo. Non sorprende, quindi, la scelta del Bayern Monaco che, la scorsa estate, ha scelto di entrare nel mondo dei giochi elettronici. Sorprende invece che la società tedesca abbia scelto di investire sul basket (e quindi NBA 2k) piuttosto che sul calcio (FIFA/PES).
Facile immaginare che per la società bavarese (che non dimentichiamo essere una polisportiva) l’ingresso nel mondo cestistico rappresenti una sorta di test per valutare le effettive potenzialità e la opportunità de mondo dei giochi virtuali.
Il caso Orlandina-Pro2Be eSports
A fine 2018 la società paladina, tramite un comunicato, ha annunciato l’inizio della collaborazione con Pro2Be eSports, esports talent lab specializzato nei videogiochi sportivi.
Il progetto nasce dalla voglia di innovare e dare la possibilità alle società professionistiche di affidarsi a professionisti qualificati per muovere i primi passi all’interno del mondo dei giochi elettronici.
“È un settore da sviluppare e abbiamo la possibilità di lavorare per far crescere l’intera area. Rispetto ad altri giochi, questo videogame permette inoltre un’ampia personalizzazione nella modalità Pro Am: dalla brandizzazione della maglia gara, dal logo nel cerchio a metà campo ed altri spazi nell’arena virtuale. In definitiva, sono diversi gli strumenti di visibilità per le aziende che vogliono innovare ed investire o che le società di pallacanestro possono mettere a disposizione dei loro partner.”
Dalle parole di Roberto Forzano, Responsabile Marketing & Comunicazione di Pro2Be, è possibile intuire quali siano gli scenari possibili per coinvolgere anche partner commerciali e sponsor. L’elevata personalizzazione lascia spazio a possibilità di ricavo fino ad oggi inesplorate e la brandizzazione insiste su un concetto di brand awarenessche incrementa l’engagement del fan.
Inoltre come spiegato da Fabio Battista, responsabile della gestione di Pro2Be, il progetto Orlandina coinvolge i QM Nation. Coloro che rappresentano il top nel mondo NBA 2k in Italia.
Non si perde, però, il senso di territorialità. Il progetto, infatti, prevede che venga selezionato un rappresentante orlandino sulla base di un torneo che sarà svolto proprio nella cittadina in provincia di Messina. L’intento è di tenere ben saldo il legame tra tifoso e player.
In questo contesto di coinvolgimento e fidelizzazione dei fan i social media svolgono, all’interno della rivoluzione digitale che anche la pallacanestro sta affrontando, un ruolo importante.
L’Orlandina ha a disposizione una fanbase social che conta circa 36.5k di utenti sui principali canali (Facebook, Twitter, Instagram e Youtube). Seconda soltanto alla Virtus Roma nel girone Ovest della A2. E addirittura superiore ad alcune squadre della attuale Lega A1. Per avere un overview completa della presenza online delle squadre di pallacanestro Lega Serie A1 e A2, da febbraio sarà disponibile il nuovo report IQUII.
Comunque una buona base di partenza per veicolare i contenuti che saranno prodotti con Pro2Be all’interno della collaborazione. Una base utenti che mira ad allargarsi e far conoscere l’Orlandina anche fuori dai confini nazionali, come dichiara Giuseppe Lanfranchi (Responsabile Marketing della società Paladina): “La decisione di sbarcare nel mercato eSport riflette lo spirito innovativo e la dinamicità della nostra società, che vuole ampliare la sua fan base e cogliere tutte le opportunità di business emergenti nella sport industry, tra cui gli eSport".
Un progetto nuovo, affascinante e sfidante per Capo d’Orlando e Pro2Be. Insieme per affrontare la rivoluzione eSports nel mondo della pallacanestro.