«Zaniolo, Chiesa, Barella e Tonali». Sono questi i quattro giovani talenti indicati dal responsabile dell’area tecnica della Juventus, Fabio Paratici, come i migliori prospetti in circolazione in Italia.
Intervistato da Walter Veltroni sulla Gazzetta dello Sport, Paratici non svela le prossime strategie di mercato dei bianconeri, ma riconosce però le potenzialità dei quattro giovani calciatori.
Parole di lode arrivano soprattutto per Tonali, che però secondo Paratici ha caratteristiche differenti rispetto ad Andrea Pirlo, il grande campione cui il giovane centrocampista de Brescia è stato più volte accostato.
«Tonali è un ragazzo super, ha la serietà, la personalità. Però le caratteristiche sono diverse. Credo che nessuno sia paragonabile a Pirlo. Lui è il giocatore che sa giocare meglio a calcio che io abbia mai visto. Credo che nei prossimi 35 anni non vedrò mai più uno bravo a giocare a calcio come Pirlo, mai», ha spiegato Paratici.
Più in generale, Paratici ha parlato del processo di ringiovanimento della rosa bianconera e dell’importanza di avere un solido nucleo di giocatori italiani
«Il Dna della Juve è sempre stato avere giocatori italiani come base e noi li stiamo cercando», spiega il dirigente bianconero, «Li facciamo crescere dentro, come Kean o li acquistiamo: sempre abbiamo preso qualcuno dal Genoa, dall'Atalanta, dall'Udinese. Poi è chiaro che il livello della Juve degli ultimi anni non è uguale a quello di cinque anni fa, non è uguale a quello di dieci anni fa».
«Logicamente», aggiunge Paratici, «come si restringe il numero dei calciatori in generale che possono giocare nella Juventus di oggi, si restringe il numero degli italiani che possono farlo. Se faccio una squadra da quarto posto ci sono dieci italiani, se la faccio da primo posto in Europa chi entra nella top undici europea degli italiani?».
Per la Juventus nella prossima campagna acquisti è prioritario prendere due forti e giovani difensori centrali e basta. L’acquisto di Ramsey porta con sé la cessione di uno tra Dybala e Douglas Costa e così la squadra è completa.