Gianluca Vialli (foto Daniele Buffa/Image/Insidefoto)
Gianluca Vialli (foto Daniele Buffa/Image/Insidefoto)

“Sulla Sampdoria ho letto tante cose, mi sembra la trama di un film e scopro cose che non sapevo nemmeno io, ma fa parte del lavoro dei giornalisti. Non mi disturba e credo che il presidente Ferrero e il suo entourage stiano facendo un grande lavoro e che quando deciderà di vendere lo farà lui. Io ho le mie cose a cui pensare”: lo dice Gianluca Vialli, a margine del premio ‘Il bello del calcio 2019’. “Se c’entro con il fondo interessato al club? Non dico ne sì ne no. Perché qualunque cosa dica può essere usata contro di me”, aggiunge poi con un sorriso.

“Io capo delegazione della Nazionale accanto al ct Mancini? Può essere una prospettiva, ringrazio il presidente Gravina. Sono orgoglioso, un ruolo prestigioso che va fatto con responsabilità. Ho chiesto del tempo per riflettere, ragionamenti che sto facendo con la famiglia. Sarebbe fantastico prendermi cura ancora di Roberto”, ha proseguito Vialli, che poi ha parlato della Juventus.

“Sono stato l’ultimo ad alzare la Coppa dei Campioni, ne sono orgoglioso ma anche stufo. Vorrei essere stato capitano di un club che la vince un anno sì e uno no. Avrei voluto l’alzasse Buffon al posto di Chiellini ma va bene, piuttosto che Ferrara”, ha detto sorridendo a Ciro Ferrara presente in platea.


"Indossare la maglia della Juve - aggiunge - è un onore e un onere. C'è una storia alle spalle da rispettare. Grande organizzazione e grande mentalità. Il posto adatto per fare il calciatore". E sulla possibilità di vestire la maglia del Milan: "Non è stato un rifiuto ma la scelta di non lasciare la Sampdoria. Ai tifosi rossoneri dico che se fossi andato al Milan, magari non sarebbe arrivato Van Basten quindi dovrebbero ringraziarmi".

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