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Tifosi Parma al Tardini Tardini (foto Insidefoto.com)

Proprietà Parma Calcio – Sarà un arbitrato a risolvere la disputa sulla governance del Parma Calcio 1913. Lo scrive Marco Bellinazzo su “Il Sole 24 Ore”, ripercorrendo le tappe della partnership iniziata nella primavera del 2017, ma che appare ormai incrinata, a causa degli inadempimenti dell’ex azionista di maggioranza Jiang Lizhang, presidente del colosso Desports.

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Lizhang ha operato finora attraverso Link international, società con sede a Hong Kong, con la quale ha rilevato il 60% del club dalla cordata di imprenditori, riuniti nella società “Nuovo Inizio”. Quest’ultima aveva conservato il 30% del capitale del club, mentre il restante 10% appartiene ai tifosi.

A partire dal closing del 2017, e proseguendo con tutte le attività relative alla gestione societaria nel 2018, Link ha accumulato una serie di ritardi rispetto alle scadenze, sempre giustificati con le restrizioni imposte dal governo cinese all’export di capitali. A giugno 2018 il Cda del Parma delibera all’unanimità un apporto di capitale di 10 milioni a copertura delle perdite di oltre 20 milioni maturate con la militanza in Serie B e i “premi promozione”, in modo da riequilibrare il patrimonio netto.



La cordata italiana si dice pronta a supplire alle carenze di Link sino al 30 giugno 2018. La società cinese accumula inadempimenti per 20 milioni di euro, e per questo motivo decide di accettare l’intervento finanziario di “Nuovo Inizio”, conferendo in cambio a Marco Ferrari un mandato irrevocabile per la retrocessione del 30% del capitale del club a “Nuovo Inizio”, attivabile nel caso in cui non avesse onorato i propri obblighi.

Le nuove scadenze non rispettate costringono “Nuovo Inizio” a far valere questa clausola, così il 23 ottobre del 2018 il 30% del club passa alla cordata parmigiana (per 45.000 euro) che torna a essere azionista di maggioranza, mentre a Link rimane il 30%.

Jiang Lizhang

Da qui in avanti Link lamenta in una serie di comunicati stampa le modalità di esecuzione del mandato, sostenendo di non essere stata informata adeguatamente. “Nuovo Inizio” invece ritiene di aver agito in buona fede e a fine novembre ha avviato un arbitrato presso la Camera Arbitrale di Milano al quale ha aderito anche il socio cinese, per tutelare i propri interessi e quelli del club emiliano.

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