Il peso dei top club in Serie A – Quanto pesano i top club sull’economia della Serie A? In altri termini, quanto portano Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma nelle casse degli altri club di Serie A? E chi è di questi il club che contribuisce maggiormente all’economia del campionato di Serie A?
Aggiornando l’analisi presentata l’anno scorso, abbiamo provato a rispondere nuovamente a queste domande prendendo in considerazione alcuni fattori che, direttamente o indirettamente, influenzano maggiormente gli aspetti citati in precedenza, concentrandoci sugli spettatori (dato strettamente correlati ai ricavi da stadio) e sugli ascolti TV (dato che non è indirettamente legato ai principi di ripartizione dei proventi da diritti tv).
Infine, abbiamo considerato anche il contributo alle partecipazioni alla Champions League (la competizione europea con maggiore visibilità nel mondo) che influenzano evidentemente l’appeal dei vari campionati europei e, pertanto, anche di quello italiano.
Quanto pesano i top club sull’economia della Serie A? Spettatori e ricavi da stadio
Innanzitutto, per quanto attiene ai ricavi da stadio, si può calcolare il peso di ciascuna delle squadre sopra indicate per le partite casalinghe delle altre squadre.
Nelle due seguenti tabelle si riportano (elaborazioni su dati www.legaseriea.it e www.stadiapostcards.com):
- I dati degli spettatori medi stagionali e con ciascuna big delle partite casalinghe di ogni squadra del campionato di Serie A del 2017/2018 (in grassetto è evidenziata la partita casalinga che ha registrato il massimo stagionale);
- Per ciascuna big, la quota sul totale degli spettatori stagionali e la variazione rispetto alla media stagionale registrata nelle partite casalinghe di ogni squadra della Serie A.
In sintesi, emerge la rilevanza della Juventus rispetto agli altri top club italiani. In particolare, le partite casalinghe con la Juventus per le altre 19 squadre di Serie A hanno registrato:
- Maggiori spettatori rispetto alla media stagionale nella misura media del 40%;
- Il 7,3% degli spettatori totali (per le altre la quota in esame oscilla dal 7,0% dell’Inter al 5,6% del Napoli);
- In 12 casi il massimo stagionale (segue l’Inter con 3). Tra l’altro, negli altri 7 casi, il numero degli spettatori con la Juventus ha rappresentato per 5 volte il secondo livello stagionale. In particolare, per le squadre coinvolte in derby, la partita con la Juve ha fatto registrare generalmente o il massimo stagionale assoluto o il secondo livello, dopo la partita con l’altra squadra cittadina.
La compresenza di questi due effetti ha subito un’accelerazione nella stagione in corso (2018/2019) nella quale, anche a causa del tesseramento di Cristiano Ronaldo da parte della Juve, le partite casalinghe di ogni squadra contro la formazione bianconera hanno fatto sempre registrare il tutto esaurito con prezzi medi dei biglietti superiori in taluni casi anche del 100% rispetto alle medie stagionali.
Estendendo l’analisi al quinquennio precedente, dalla stagione 2012/2013 a quella 2016/2017, le conclusioni su indicate per la stagione 2017/2018, per quanto attiene al peso delle big per le altre squadre di Serie A, sono confermate e addirittura rafforzate per ciascun anno (il valore indicato alla voce “incremento degli spettatori” esprime la media semplice dell’incremento degli spettatori con ogni big rispetto alla media stagionale registrata da ogni squadra):
In sintesi, le partite casalinghe con la Juventus rappresentano, in più di un caso su due, il massimo stagionale delle altre squadre e, più in generale, permettono a ciascuna di registrare mediamente il 47% in più (media dei sei anni considerati) di spettatori rispetto alla media stagionale (per le altre quattro big considerate tale incremento rispetto alla media stagionale oscilla dal 27% circa dell’Inter all’8% del Napoli).
Infine, le altre big non fanno registrare mai il massimo stagionale o lo fanno registrare solo in rare occasioni (Inter e Milan).
La capacità della Juventus di attirare il maggior numero di spettatori, per quasi ogni partita, può essere ricondotta, oltre che al fascino di un incontro con una squadra che annovera numerosi campioni tra le proprie fila, alla distribuzione dei tifosi juventini in Italia.
A tal proposito, una recente ricerca effettuata da StageUp e Ipsos tra il 2004 e il 2016, oltre a confermare che la Juventus è la squadra più tifata dagli italiani (8,3 milioni di tifosi), ha evidenziato una distribuzione diffusa nell’intero territorio nazionale.
In particolare, tra i tifosi della Juventus, il 13% risiede in Piemonte, il 16% nelle altre regioni del Nordovest, il 17% nel Nordest, il 14% al Centro e il 40% al Sud e nelle isole.
In altri termini, la Juventus rappresenta la squadra più tifata in numerose province e regioni, senza un’altra squadra di rilievo, o la prima dopo quella principale, espressione generalmente del capoluogo di regione.
Quanto pesano i top club sull’economia della Serie A? Audience televisiva e diritti tv
Quanto illustrato in merito agli spettatori da stadio viene confermato dai dati relativi agli ascolti televisivi.
In particolare (elaborazioni su dati www.legaseriea.it), considerando sia le partite casalinghe sia quelle in trasferta degli ultimi due campionati di Serie A (2017/2018 e 2016/2017), emerge che la formazione bianconera attira mediamente oltre il 40% di spettatori televisivi in più rispetto alle altre big, con valori che vanno dal 31% in più, rispetto all’Inter, al 53% rispetto alla Roma.
Infine, considerando la quota degli spettatori di ogni squadra sul totale della Serie A, la Juventus ne assorbe il 13,4% circa, quota di oltre 3 punti percentuali superiore a quella della seconda (Inter).
L’importanza della Juventus nei risultati dell’audience televisiva è confermata dall’esame dei dati relativi agli eventi televisivi più seguiti nelle due stagioni 2016/2017 e 2017/2018.
In particolare, dalla classifica dei quindici eventi della stagione 2016/2017 che hanno raccolto più spettatori, emerge quanto segue:
- Sei eventi hanno visto protagonista la squadra bianconera: si tratta delle cinque partite di Champions League dai quarti in poi, trasmesse in chiaro da Canale 5, e della finale di Coppa Italia contro la Lazio;
- L’evento più visto in assoluto è rappresentato dalla finale di Champions League Juventus-Real Madrid del 3 giugno 2017, con 13,8 milioni di spettatori (13.010.000 su Canale 5 e 796.000 su Mediaset Premium), audience superiore del 14% rispetto a quella della finale di Sanremo dell’11 febbraio 2017 (12 milioni) e addirittura di ben il 66% rispetto alla partita più seguita della Nazionale di calcio italiana (8,3 milioni di spettatori in Italia-Spagna del 6 ottobre 2016);
- Canale 5 è presente solo con le cinque partite della Juventus trasmesse in chiaro; gli altri dieci eventi sono stati trasmessi da Rai 1 (cinque puntate di Sanremo, quattro episodi de Il Commissario Montalbano e, appunto, la finale di Coppa Italia).
Per quanto attiene ai quindici eventi della stagione 2017/2018 che hanno raccolto più spettatori, emerge quanto segue:
- Tre eventi riguardano la Juve: si tratta del ritorno dei quarti di Champions League Real Madrid-Juventus, con 11,5 milioni di spettatori (10.925.000 su Canale 5 e 601.000 su Mediaset Premium), della finale di Coppa Italia Juve-Milan, con 10,6 milioni di spettatori, e del ritorno degli ottavi di Champions Tottenham-Juve, con 8,6 milioni di spettatori (7.956.000 su Canale 5 e 605.000 su Mediaset Premium);
- La partita di ritorno dei quarti di Champions League tra Real Madrid e Juventus è stato il terzo evento sportivo più visto della stagione, con un numero di spettatori di poco inferiore a quello della finale dei Mondiali di calcio tra Francia e Croazia (11,7 milioni), mentre la partita più seguita è stata il ritorno tra Italia e Svezia per lo spareggio per la qualificazione ai Mondiali (14,8 milioni); addirittura, la partita Real Madrid-Juve ha catalizzato più spettatori dell’incontro di andata Svezia-Italia (11 milioni).
Le partecipazioni alla Champions League
Per quanto attiene all’appeal del campionato di Serie A, da cui dipende direttamente il valore dei diritti televisivi e delle sponsorizzazioni negoziabili, si può stimare il contributo della Juventus (e delle altre squadre in esame) alle partecipazioni alla Champions League, che rappresenta la competizione europea per squadre che garantisce la maggiore visibilità nel mondo per il campionato italiano (basti pensare che i premi Uefa per la Champions League per ciascun anno del triennio 2015/2018 sono stati pari a circa 1,3 miliardi di euro, superiori di 3,3 volte a quelli per l’Europa League, pari a circa 0,4 miliardi di euro; per il triennio precedente tale rapporto era ancora più alto, pari a 4,3 volte).
In particolare, di seguito si riportano le partecipazioni e i passaggi ai turni a eliminazione diretta (dagli ottavi in poi) delle ultime sei edizioni della Champions League, a partire dal 2012/2013 fino al 2017/2018 (in queste edizioni solo due squadre italiane accedevano direttamente alla fase a gironi mentre una doveva superare i play-off, situazione modificatasi a partire dalla stagione 2018/2019 con l’ammissione diretta di 4 squadre italiane alla fase a gironi):
Esaminando tali dati, emerge che la Juventus concentra circa la metà (43%) delle partecipazioni di tutte le squadre italiane e circa i due terzi (62%) dei passaggi ai turni a eliminazione diretta.
In particolare, al termine della stagione 2016/2017 l’andamento della Juve nelle competizioni europee aveva contribuito per il 30% ai punti conquistati dall’Italia nel ranking Uefa nel quinquennio 2012-2017; considerando che l’ammissione diretta di 4 squadre italiane alla fase a gironi di Champions 2018/2019 era condizionata alla presenza dell’Italia tra le prime 4 federazioni europee per ranking Uefa alla fine della stagione 2016/2017, emerge inequivocabilmente che senza la Juve l’Italia avrebbe occupato la quinta o sesta posizione di tale ranking, con la partecipazione di sole 3 squadre alla Champions League 2018/2019.
Il contributo della Juve si conferma sostanzialmente immutato al termine della stagione 2017/2018 (29%), con l’Italia che ha addirittura migliorato la sua posizione nel ranking Uefa, dal quarto al terzo posto. A conferma dell’importanza preminente della Juve, si segnala che la formazione bianconera contribuisce al ranking per sostanzialmente quasi il doppio della seconda squadra, rappresentata dal Napoli (17,6% al 2017 e 17,9% al 2018), mentre il Milan e l’Inter hanno un peso mediamente addirittura inferiore rispettivamente a un quarto e a un quinto di quello della Juventus (per il Milan 7,8% al 2017 e 6,4% al 2018; per l’Inter 7,1% al 2017 e 3,7% al 2018).
E Andrea Agnelli in Lega cosa fa? Invece di far valere questo dato importantissimo per la ripartizione dei diritti tv , permette alle alre 19 società che non sono la Juve di guadagnare di più rispetto gli anricavano ogni anno Real Madrid e Barcellona dai diritti venduti in Spagna che sono una cifra molto simile rispetto l’ammontare della serie A.
Solo per questo Agnelli meriterebbe le dimissioni dalla carica di presidente della Juve.