Renzo Rosso ha deciso di prendere spunto dal percorso del Parma per portare avanti il progetto del suo L.R. Vicenza Virtus. Il patron della Diesel, come già accaduto per i ducali, ha infatti chiamato a raccolta una serie di imprenditori che lo aiutino nella rinascita del club, che oggi milita in Serie C. Obiettivo: tornare in Serie A nel giro di cinque anni.
Si tratta di un gruppo – spiega “Repubblica – Affari e Finanza” – che annovera quasi tutti i vicentini celebri nel mondo dell’industria. A Parma la cordata formata da Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Marco Ferrari, Angelo Gandolfi, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti a fine 2018 ha ripreso il controllo di una società uscita dal baratro e riportata nella massima serie. Rosso vorrebbe ripercorrere la stessa strada. Ha blindato i soci e ha già annunciato che questa non sarà un’operazione di facciata. Si dovrà investire.
«E’ sicuramente innovativo e moderno vedere che così tante realtà vicentine hanno deciso di far parte della grande famiglia L.R. Vicenza. Sono tutte società che nel loro settore rappresentano il meglio del Made in Italy, oltre che la nostra “vicentinità” nel mondo. Come me, gli imprenditori che ora fanno parte della squadra hanno sentito il dovere e l’ onore di restituire qualcosa alla comunità e al territorio dove hanno realizzato il loro successo», ha spiegato Rosso alla presentazione del gruppo di imprenditori.
Tutto è iniziato questa estate. In luglio l’annuncio di aver sondato il terreno con uno degli amici di sempre, Paolo Scaroni (attuale presidente del Milan ed ex presidente del Vicenza dal ’97 al ’99). Poi è stata la volta di Paolo Rossi (entrato nel CdA a novembre) e Roberto Baggio. Scaroni entra dunque nella compagine sociale, e accanto a lui si schiera una squadra di nomi della Vicenza industriale. In tutto 11 aziende. La nuova governance verrà definita con la prossima nomina dei membri del Cda, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2018.
Lega Pro, gli stadi di metà dei club non in regola per la prossima Serie C
Accanto alla Scaroni Partecipazioni c’è la famiglia Zambon con la Cleops Srl, la società di investimenti della famiglia, proprietaria della multinazionale chimico-farmaceutica. C’ è uno dei big della pelle di Arzignano: Rino Mastrotto. C’ è l’ex vicino di casa di Molvena Dainese Spa. Gruppo fondato da Lino Dainese leader mondiale nella produzione di abbigliamento, protezioni e sistemi di sicurezza dedicati a motociclismo, ciclismo, sci, equitazione e vela.
C’è poi l'azienda di preziosi di Bressanvido, Better Silver, fornitori di Pandora e Swarovski. Nella lista anche la Futura, holding della famiglia Chilese proprietaria di Came S.p.A., azienda specializzata nella produzione di avvolgimenti, pressofusioni e componenti per motori elettrici. E ancora il re dei supermercati, Mario Cestaro. Il presidente di Unicomm, gruppo da oltre 2 miliardi della grande distribuzione italiana, operante con varie insegne tra cui Emisfero Ipermercati, Famila e A&O, che investirà come persona fisica. E ancora la Omis, della famiglia De Toni e Bellotto. E ancora la Sipe, società che costruisce prefabbricati industriali, commerciali e direzionali appartenente al Gruppo Icm. E quindi anche la storica famiglia di costruttori vicentini Maltauro è della partita. Infine, la pelletteria Sagi, atelier di progettazione e produzione di borse e accessori in pelle, per la moda e il lusso e il veicolo QDB Srl, una società appositamente costituita da un gruppo di imprenditori bassanesi già presenti nella compagine sociale del Bassano Virtus.