Investire nella sicurezza per trasformare gli stadi da luoghi in cui assicurare l’ordine pubblico a luoghi di spettacolo per famiglie e ragazzi. E’ questo, scrive l’ANSA, l’obiettivo al quale mira “Il Pallone d’Italia”, un progetto promosso dalla Lega Pro con la collaborazione dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive, giunto oggi al quarto appuntamento.
Nella tappa di Napoli, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha spiegato: «Bisogna saper ascoltare per conoscere da vicino il territorio e capire i problemi del luogo. Sappiamo che è difficile lavorare per cambiare. Lo dimostrano i recenti, gravissimi fatti, accaduti a Bari e Foggia. Ma noi crediamo in quello che stiamo facendo e continueremo nel nostro impegno», ha detto.
«Piano piano – ha proseguito il numero uno di Lega Pro – è cresciuta l’attenzione da parte delle forze dell’ordine, questori e prefetti, e delle amministrazioni locali. Il dato che emerge è che dobbiamo concretamente passare alla fase operativa e cioè al fatto che le società si assumano l’onere di chi può o non può entrare allo stadio. E poi bisogna cambiare la cultura sulla sicurezza. I club hanno concepito le spese per la sicurezza come una spesa inutile. Invece le risorse finanziarie investite nella sicurezza devono essere un fattore per consentire di portare le famiglie e i ragazzi negli stadi. E bisogna investire nella figura dello Slo, figura di raccordo tra società e tifosi, per governare il rapporto con il tifoso», ha concluso Ghirelli.
Tra i presenti anche il presidente dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive Daniela Stradiotto, il professore Nicola Ferrigni della Link Campus University di Roma e Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti: «Abbiamo bisogno di essere vicini alle esigenze del territorio, non solo sportive ma anche della sicurezza e del territorio», ha detto Sibilia.