dove vedere Liverpool Legends-Milan Glorie
Rino Gattuso festeggia il trionfo in Champions contro il Liverpool nel 2007 (Foto Inside)

Nel weekend in arrivo il campionato sarà fermo per la sosta per le Nazionali, ma non manca una sfida che si preannuncia interessante per un vero calciofilo: Milan e Liverpool, che si sono spartite una Champions League a testa nel 2005 e nel 2007, si ritroveranno infatti ad Anfield Road per la “bella”, ovvero una sorta di “rivincita” per stabilire chi prevarrà tra le due formazioni. A scendere in campo saranno quindi alcuni dei gocatori che in quell’occasione si erano resi protagonisti delle due finali (il match tra Milan Glorie e Liverpool Legends sarà anche in diretta Tv su DAZN).

DAZN ne ha approfittato per ascoltare le sensaizoni di Rino Gattuso e Pepe Reina, punti di forza di quel Milan e del Liverpool in quegli anni.


Una partita così particolare offre l'opportunità per il tecnico per fare un tuffo nel passato in uno dei periodi più vincenti per la squadra che allora era allenata da Carlo Ancelotti: "Il Milan è stato un sogno. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan. I più vanitosi Borriello, Beckham, Fernando Redondo. Ogni giorno veniva con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre" - ha detto ai microfoni di DAZN.

Proprio la prima delle due sfide tra i rossoneri e i Red Devils rappresenta un ricordo indelebile, ma non certamente positivo per i tifosi milanisti. Impossibile infatti dimenticare la gara di Istanbul: Paolo Maldini e compagni erano infatti andati in vantaggio per 3-0 alla fine del primo tempo, ma rimontati alla fine dei novanta minuti. Il trionfo degli inglesi era poi arrivato ai calci di rigore. L'allenatore era stato proprio uno dei giocatori che aveva maggiormente risentito del contraccolpo, al punto tale da meditare l'addio: "Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta".

L'auspicio, ora che Rino siede su una panchina così ambita, è di ripetere i successi di uno dei tecnici a cui è più legato: Carlo Ancelotti. L'attuale mister del Napoli si era infatti lasciato andare ai festeggiamenti nel 2007, al punto tale da trasformarsi in "cantante" sul prato di San Siro. L'ex centrocampista per ora preferisce essere cauto: "Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio".

Reina e Gattuso si sono anche lasciati andare a un pronostico. Questo quello del portiere: "Per la forma fisica mi sa che i giocatori del Liverpool stanno un pochino meglio ". Il tecnico si concentra invece di più sulle sensazioni: "Vediamo. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatterà".

 

SEGUI LE PARTITE DEL MILAN SU DAZN: CLICCA QUI PER ATTIVARE IL SERVIZIO GRATIS PER UN MESE

 

PrecedenteL’ECA cambia look, nuova veste grafica per l’associazione
SuccessivoMilan, Kessie e Biglia multati dalla società