«Inter e Milan procedono insieme. Abbiamo ancora del lavoro da fare, ma i tempi sono maturi. A breve comunicheremo al Comune quale sarà la scelta condivisa. Milano ha bisogno di uno stadio all’altezza delle principali città europee».
Così l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, ha fatto il punto, a margine dell’assemblea dell’Eca, sulle riflessioni in corso tra i due club milanesi sul futuro di San Siro, lasciando intendere di propendere per la realizzazione di un nuovo e più moderno impianto in condivisione con il Milan.
Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, rimettere mano al Meazza avrebbe tempi lunghi, costi alti, risultati finali non ideali e implicherebbe la ricerca di un altro impianto dove giocare per una/due stagioni.
Il piano «demolizione» invece consente di avere uno stadio moderno, da 60mila spettatori, con più libertà progettuale e con la possibilità di giocare nel vecchio impianto durante i lavori.
«Lo stadio di proprietà è un asset fondamentale» ha aggiunto Antonello, come ribadito da Zhang senior nel recente incontro con la dirigenza.
La demolizione di San Siro diventa sempre più probabile. Inter e Milan ormai convergono su un progetto condiviso per il nuovo stadio da presentare a Palazzo Marino: prevede la costruzione di un impianto «ex novo», nell'attuale area occupata dai parcheggi.
Così i tempi si accorciano: i club dovevano presentare un piano al Comune entro fine aprile, ma potrebbero farlo già la prossima settimana.
Il Meazza non può essere abbattuto perché sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza come peraltro l’ippodromo. Portare avanti questo progetto nonostante questi vincoli significa avventurarsi in una lotta contro un muro di gomma perdendo già in partenza. Il risultato sarà la perdita di anni e anni. Un risultato ottimale rimane la pesante ristrutturazione dello stadio come peraltro fatto dai maggiori club europei ( Real, Barcellona, Manchester united, Liverpool), una possibilità ampiamente alla portata dal punto di vista economico e giuridico.
Penso che Milan, Inter e comune di Milano ne siano a conoscienza e ne abbiano già palrato, con tanto di tecnici specializzati, e credo che ne sappiano giusto un pochino più di te e me di vincoli…
Scusami ma come già risposto da Andre, vuoi che le due società e il Comune non ne siano a conoscenza?
Anni? mezza giornata, visto che non sta scritto da nessuna parte che un nuovo stadio deve essere fatto nel comune di Milano.
Per Milano sarebbe un disastro trovarsi sulle spalle un vecchio stadio inutilizzato e le squadre che costruiscono altrove.
se sottoposto a vincolo di quella natura non puoi modificare neanche un gradino senza l’approvazione. Il problema permane tale e quale. Un nuovo impianto è l’unico modo per avere le mani libere. Poi sarà tutta una questione di vil denaro
Speriamo bene…
Probabilmente è vero che ristrutturare San Siro sarebbe stato proibitivo economicamente e tecnicamente, essendo uno stadio molto vecchio in ogni caso non si possono fare miracoli. Se si vuole uno stadio moderno e al passo con i tempi bisogna costruirlo ex novo. Scelta dolorosissima ma obbligata.
Io spero solo che capiscano che San Siro non è semplicemente uno stadio, è una leggenda, un monumento, uno dei simboli moderni di Milano. Come Barnabeu e Camp Nou per Madrid e Barcellona. Qui non si sta parlando, con tutto il rispetto, di un Calderon, un Delle Alpi, o un white hart lane.
Demolire San Siro è una decisione storica e per sostituirlo ci vuole un progetto di altissimo livello, qualcosa di iconico da spaccamascella, ci vuole ambizione. Non ci si può accontentare del compitino.
Quindi ok la demolizione, ma solo con un progetto all’altezza.
Poi ci sarebbe da discutere di questa assurda fissazione di voler ridurre a tutti i costi la capienza, portandola a solo 60000, mentre in tutta Europa stanno ampliando gli stadi…
Da Calcio e Finanza di oggi:
– Il sindaco di Milano Beppe Sala: “La sovrintendenza sta verificando che non ci siano vincoli su San Siro, a me ad oggi non risultano”.
Quindi pare che le verifiche debbano essere ancora fatte.