Un progetto in due per evitare di giocare in uno stadio in fase di ricostruzione e accorciare i tempi. È questo il tema principale su cui ruotano i piani di Inter e Milan per il nuovo stadio: un impianto che potrebbe vedere la luce non prima del 2023/24.
La strada è indicata, riporta la Gazzetta dello Sport: niente ristrutturazione di San Siro ma nuovo stadio da costruire accanto a quello attuale. Le due società sono d’accordo, il Comune preferirebbe la ristrutturazione del Meazza ma non sembra avere intenzione di opporsi al progetto, a meno di vincoli che ad oggi secondo il sindaco Sala “non risultano”.
Le tempistiche? La stima è di 18 mesi per quanto riguarda l’iter burocratico, tra studio di fattibilità, Conferenza dei Servizi istruttoria, progetto definitivo e seconda Conferenza dei Servizi in cui interverrà anche la Regione Lombardia, senza considerare la variante alla convenzione urbanistica e la tematica della viabilità visto che gli attuali parcheggi, durante i lavori, non sarebbero disponibili. Il primo passo, tuttavia, sarà quello al Comune: l’impianto di fatto resta di proprietà comunale e servirà l’ok di Giunta e Consiglio, con una valutazione catastale di San Siro attualmente di circa 60 milioni.
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I lavori veri e propri, secondo quanto stimato dai club, durerebbero circa 30 mesi: in definitiva, il nuovo stadio non vedrebbe la luce prima di quattro anni, con investimenti per 600 milioni circa (300 milioni per club).
La capienza dovrebbe scendere a 60mila persone, con un impianto che potrebbe essere parzialmente interrato per ridurre l’impatto acustico sul quartiere.
Certo certo come no! Vorrete dire 40-50 anni forse? In Italia non si riescono ad abbattere ruderi inutili figuriamoci se la soprintendenza concede il nulla osta per demolire il Meazza. Sarà tutto tempo perso quando invece si poteva mettere mano allo stadio con una ristrutturazione pesante tutto sommato semplice dal punto di vista giuridico.