Diritti Tv esteri Premier League – La Premier League potrebbe distribuire fino a 75 milioni di euro (circa 64,5 milioni di sterline) annui per i diritti tv esteri ai club inglesi. Un’analisi del “Telegraph” spiega infatti che potrebbe essere questa la cifra che riceverà dai soli diritti tv internazionali la società che conquisterà il campionato inglese, con un aumento della forbice tra i club.
Proprio i diritti esteri offrono un’istantanea delle aree del mondo in cui la Premier League sta crescendo con più forza. La Cina è ora il secondo più grande mercato per i diritti della Premier League nel mondo, con il pacchetto per il ciclo 2019/2022 del valore di 620 milioni di euro circa (535 milioni di sterline). Nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa, i diritti sono passati da 350 milioni di euro (300 milioni di sterline) a oltre 460 milioni di euro (400 milioni di sterline).
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Per quanto concerne invece il Sudafrica e l’Africa subsahariana, i diritti sono passati da quasi 380 milioni di euro (325 milioni di sterline) a 460 milioni di euro. C’è stata anche una forte crescita in Brasile e nei Paesi scandinavi. Quello degli Stati Uniti è rimasto l’unico mercato radiotelevisivo che non ha negoziato un nuovo accordo, considerando che la Premier League aveva già assegnato in precedenza alla NBC un contratto di sei anni dal 2016 al 2022.
In altri mercati, le notizie sono un po’ meno positive. A Singapore, i diritti si sono stabilizzati a 160 milioni di euro in tre anni (140 milioni di sterline). A Hong Kong, i diritti si sono dimezzati da 355 milioni di euro (305 milioni di sterline) a poco più di 175 milioni di euro in tre anni (150 milioni di sterline), eventualità considerata come una correzione del mercato. LeTV, l’attuale emittente, ha avuto infatti enormi difficoltà finanziarie.
E Agnelli che fa in Figc e Lega per tutelare la Juventus? Niente continua a mettersi al tavolo con una Lega composta da proprietari e presidenti inadeguati e in Figc tratta con vecchi imbalsamati che hanno distrutto il calcio italiano
Perdonami, ma per incassare all’estero devi avere un buon prodotto. Puoi mettere il CEO della Warner Bros o di Discovery, ma se ti presenti col Castellani o col Bentegodi, nessun sano di mente investirebbe di più… riorganizziamoci, sistemiamoci, poi ci vendiamo. Diamo delle priorità, insomma…