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Esultanza dei giocatori del Milan (Foto Image Sport / Insidefoto)

In casa Milan è ancora difficile accettare la delusione per l’eliminazione dalla Coppa Italia, ma a cinque giornate dalla fine del campionato è necessario ricompattare le forze e dare il massimo per mantenere il quarto posto che consentirebbe di tornare a disputare la Champions League. La gara di ieri ha però messo in evidenza un clima non del tutto piacevole non solo per tutti i novanta minuti, ma anche prima e dopo il fischio finale. A più riprese, infatti, si sono verificati cori razzisti all’indirizzo di Kessie e Bakayojo, ma non sono stati presi provvedimenti da parte dell’arbitro.

All’indomani dell’episodio, il club di via Aldo Rossi ha deciso di prendere posizione con un comunicato ufficiale.

” In riferimento a quanto accaduto in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia di ieri sera fra Milan e Lazio e più in particolare ai reiterati cori e ululati provenienti dal settore riservato ai tifosi della squadra ospite indirizzati ai giocatori Franck Kessie e Tiémoué Bakayoko prima, durante e dopo la partita, AC Milan conferma la propria posizione di assoluta condanna per ogni forma di razzismo e di discriminazione – si legge -. Nel corso dei suoi 120 anni di storia il Club rossonero ha sempre onorato i valori dello Sport, del rispetto e dell’inclusione, ponendoli alla base di tutte le proprie attività. La società intende ringraziare tutti i giocatori di entrambe le squadre per la professionalità e la correttezza, e la propria tifoseria per l’appassionato sostegno e il comportamento responsabile in un contesto esasperato da episodi inaccettabili.”

La società non vuole lasciare passare l’accaduto come se niente fosse: “AC Milan sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all’esterno che all’interno dell’impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l’auspicio che, con l’impegno di tutti, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani”.


Non sono mancate le dichiarazioni in merito da parte del presidente Paolo Scaroni: "È stato avvilente seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere".

 

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